Autore Redazione
venerdì
15 Febbraio 2019
05:14
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Cronaca - Alessandria

Mense: ad Alessandria nove lavastoviglie da sostituire

Dal Comitato Mensa sono anche emerse osservazioni sulla qualità e quantità del cibo. L'amministrazione, di contro, ha ricordato l'approvazione dei menù da parte dell'Asl. Sette gli episodi di disservizio riscontrati, sanzionati con penali da 2 mila euro totali
Mense: ad Alessandria nove lavastoviglie da sostituire

ALESSANDRIA – Il Comune di Alessandria ha sollecitato la Cooperativa Solidarietà e Lavoro, incaricata della gestione del servizio mensa, alla sostituzione delle lavastoviglie ormai non più funzionanti in nove scuole del territorio. Questa, infatti, è la principale criticità evidenziata dalle rappresentanti del Comitato Mensa, intervenute nell’ultima Commissione Cultura e Istruzione.

“Alcuni apparecchi hanno ormai venti anni, sono usati da tanto tempo” hanno sottolineato i funzionari del Comune “pare si tratti di un problema di pressione dell’acqua. In questi giorni abbiamo scritto la lettera alla Cooperativa Solidarietà e Lavoro per procedere. L’auspicio è che al massimo tra trenta giorni si possa provvedere. Nello scegliere le nove scuole dove intervenire abbiamo privilegiato quelle dell’Infanzia e gli istituti con più bambini”.

Ma le sollecitazioni e le osservazioni sul cibo non sono certo finite. Una per una, infatti, le mamme del Comitato Mensa e alcuni insegnanti hanno fatto il punto sulle varie scuole della città: alla Bovio non funziona nemmeno il frigo, oltre alla lavastoviglie. Gli hamburger sono stracotti e tiepidi, oppure tanti piatti mancavano nel menù senza che le stesse inservienti sapessero il motivo. “Capita che i bambini tornino a casa affamati perché viene servito poco cibo”. Alla scuola Straneo del Quartiere Cristo ci si chiede perché siano stati tolti dal menù orzo e farro, mentre è stata rilevata la poca alternativa ai piatti principali, con chi mangia vegetariano spesso costretto alla pasta in bianco. Alla Morbelli, racconta una mamma, “la qualità del cibo non va”. Anche in questo caso non mancano le lamentele sugli hamburger, oltre all’insalata, presentata in parti troppo grosse da mangiare per i piccoli. Con la lavastoviglie fuori servizio, inoltre, i bambini utilizzano posate di plastica e alcuni “le mangiucchiano tentando di romperle”. Il problema del pasto alternativo è stato riscontrato anche alla De Amicis dove i ceci non vengono mangiati, nella maggior parte dei casi.

Persino al Villaggio Europa non funziona la lavastoviglie e vengono utilizzate le posate di plastica. A volte, inoltre, non arrivano al tavolo i prodotti alternativi per quei bambini che mangiano un pasto alternativo.

“Alla Cooperativa Solidarietà e Lavoro non conviene usare la plastica, i costi aumentano” ha sottolineato l’assessore ai Servizi Educativi Silvia Straneo. 

“Non è vero” la replica del presidente del Movimento 5 Stelle Michelangelo Serraall’azienda conviene. Risparmia anche tempo gettando poi tutto nell’indifferenziata, come è stato riscontrato in alcune scuole. Invece ricordo che l’appalto prevede che si faccia la raccolta differenziata. Sull’aumento dell’incidenza dei pasti da casa tanti insegnanti hanno lamentato le difficoltà di gestire questa situazione, con bimbi che inevitabilmente spesso mangiano a orari diversi”. 

L’amministrazione ha difeso la scelta del cambio di appalto, con una base d’asta inferiore e, a proposito della qualità del cibo ha ricordato l’approvazione dei menù da parte dell’Asl.
Finora, hanno comunque sottolineato gli uffici di Palazzo Rosso, sono stati rilevati sette casi di disservizi, puniti con la richiesta di 2 mila euro complessivi di penali.Svolgiamo diversi monitoraggi alla presenza di esperti, chiediamo risposte e tempistiche precise per un servizio migliore” le parole della funzionaria Vittoria Gallo. “Anche se manca il personale per verificare tutte e 54 le scuole del territorio” ha aggiunto la dirigente Cristina Bistolfi.

“Vogliamo capire perchè ci sono così tanti problemi da cinque mesi a questa parte” ha detto Vittoria Oneto, del Pd “il numero di lamentele è maggiore o minore di prima?”. “In alcuni plessi sono sono state raccolte le firme peer chiedere di cambiare cooperativa” ha aggiunto Rita Rossa.

Il problema ritardi nella consegna, evidente fino alla fine del 2018, si è invece via via risolto a inizio anno. “Ricordiamo che il cambio di gestore e del centro cottura hanno provocato un inizio in salita” hanno sottolineato le funzionarie dell’amministrazione “le linee di produzione sono cambiate”.

Proprio a proposito del centro cottura della azienda Artana Alimentare, il Comitato Mensa ha comunque espresso “un parere positivo. Tutto è molto ordinato e pulito hanno detto le mamme.

Anche Asl lo ha approvato” le parole dell’assessore Straneo “è vero che dal punto di vista dell’estensione non è una struttura grande ma vanta tecnologie avanzate e apparecchiature di recentissima generazione che compensano questo gap iniziale”.

Nel mirino del Partito Democratico, infine, la scelta del sindaco Cuttica di Revigliasco di rimuovere per soli 20 giorni la dirigente Cristina Bistolfi dalla responsabilità del procedimento di liquidazione delle fatture della Cooperativa Solidarietà e Lavoro solo per le liquidazioni del mese di gennaio. “Un’ingerenza, in quel breve periodo si è provveduto a saldare delle fatture sulle quali era stato chiesto un chiarimento” ha attaccato il consigliere Pd Rita Rossa “in questo modo si è indebolita la posizione degli uffici nei confronti dell’azienda. Ma approfondiremo il tema nelle sedi opportune”. 

L’assessore Straneo ha difeso l’operato del sindaco Cuttica negando ogni forma di ingerenza. Secca la replica della stessa dirigente Bistolfi: “Preferisco non rispondere ad affermazioni distorte e decontestualizzate”. 

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