Autore Redazione
giovedì
21 Febbraio 2019
05:00
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Cronaca - Casale Monferrato

Passo avanti in Provincia per la realizzazione della ciclovia Ven.To

Palazzo Ghilini ha conferito l’incarico all’ideatore del progetto e al Politecnico di Milano di studiare e censire tutti gli edifici pubblici lungo il corso del Po per individuare quelli adatti a rendere ancora più attrattivo il percorso lungo la ciclovia tra Venezia e Torino
Passo avanti in Provincia per la realizzazione della ciclovia Ven.To

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – La Provincia di Alessandria ha mosso un passo avanti verso la realizzazione di Ven.To, la ciclovia che collegherà Venezia a Torino attraverso le tredici province rivierasche del Po. Nei giorni scorsi Palazzo Ghilini ha conferito l’incarico all’ideatore del progetto, Paolo Pileri, e al Politecnico di Milano di studiare e censire tutti gli edifici pubblici lungo il corso del Po per individuare quelli adatti a supportare il progetto e rendere ancora più attrattivo il percorso lungo la ciclovia tra Venezia e Torino.

Ven.To è un progetto turistico importantissimo – ha spiegato il vicepresidente della Provincia di Alessandria, Federico Riboldi Dieci anni fa quando ero Assessore del Comune di Casale Monferrato, fummo tra i primi con Camino e Morano, ad aderire con entusiasmo al progetto. I primi in Italia a credere ad una dorsale verde, cicloturistica, che collegasse Venezia a Torino e che unisse i Comuni rivieraschi del Po”.

“Le greenway – ha aggiunto Riboldi – attirano turismo di alto profilo da tutta Europa e portano centinaia di migliaia di persone in aree verdi, dove il turismo è pressoché assente. Il Monferrato casalese avrà un grande ritorno da questa ciclovia perché è tra i pochi territori interamente attraversato dal fiume, diventando così un anchor point fondamentale per chi poi vuole esplorare i patrimoni Unesco delle Langhe e del Monferrato. La Provincia di Alessandria ha dimostrato di credere molto in questo progetto, e lo ha fatto mettendo a disposizione risorse concrete. Un’idea lungimirante per la quale dobbiamo ringraziare il professor Pileri ed il suo staff”.

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