Autore Redazione
mercoledì
24 Settembre 2014
17:21
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Cronaca - Casale Monferrato

L’Italia non è un paese per lettori. In provincia calo di prestiti nelle biblioteche, mortificate dall’azzeramento delle risorse

L’Italia non è un paese per lettori. In provincia calo di prestiti nelle biblioteche, mortificate dall’azzeramento delle risorse

L’Italia non è un paese di lettori. Gli ultimi numeri del 2013, diffusi recentemente, continuano a denunciare la caduta libera di quanti amano sfogliare le versioni cartacee dei libri. Nel 2013 sono stati 24 milioni e il mercato digitale non ha compensato questo crollo, visto che gli amanti della lettura su tablet sono stati solo 5,2 milioni. I peggiori (non)lettori sono gli uomini. Solo il 36,4 per cento di loro ha letto almeno un libro negli ultimi dodici mesi contro il 49,3 per cento delle donne. Pensate che solo una famiglia su dieci non ha un libro in casa, mentre il 64 per cento ne ha al massimo 100. Il mercato sta a galla in gran parte grazie al pubblico tra gli 11 e i 14 anni, che però poi abbandona i libri in un angolo per non aprirli più.

Abbiamo approfittato di queste statistiche per compiere un viaggio in alcuni dei palazzi della provincia in cui viene conservato il maggior numero di libri: le biblioteche. Anche in questo caso i dati non sono confortanti se si analizza un lungo lasso temporale sebbene, in realtà, come vedremo, prima di arrivare a facili conclusioni occorrerebbe analizzare una serie di fattori.
Partiamo dalla Biblioteca di Alessandria allora. Qui, nel 2008, la media mensile di libri prestati è stata di 3.242, salita a 3.495 nel 2009 e a 3.530 nel 2010. Dal 2011 però è cominciata la violenta inversione di tendenza con una media mensile di 2.856 libri prestati, precipitata a 2.052 nel 2012 e a 1.913 nel 2013. Il brusco abbassamento di libri prestati coincide però anche con l’azzeramento di risorse finanziarie per gli acquisti di riviste, libri e strumentazione tecnologica, assegnate alla biblioteca alessandrina. Nel 2009, uno degli anni boom, la cifra stanziata era stata di 104.000 euro, dimezzata nel 2010 (49.000). Dal 2011, l’anno in cui è iniziata la crisi, le risorse sono diventate nulle, esattamente come nel 2012 e 2013. L’impossibilità di acquisire best-seller ha impoverito le richieste esattamente come il numero di abbonamenti. Fino al 2012 la biblioteca di Alessandria aveva 400 abbonamenti tra giornali, riviste di vario genere ma dal 2012 sono diventati solo 20. “Purtroppo il calo di libri prestati sconta il drastico azzeramento di risorse dovuto al dissesto – ha spiegato Patrizia Bigi, direttrice della biblioteca di Alessandria. L’assenza di denaro non ha permesso investimenti in nuove teconologie e nell’acquisto di libri digitali”.

Il trend negativo di libri prestati è avvenuto anche a Valenza. Nella città dell’oro la biblioteca comunale ha prestato, nel 2008, 15.570 libri. Poi è cominciata la lenta ma inesorabile erosione con 13.838 libri prestati nel 2009, passati a 13.051 nel 2010, a 12.326 nel 2011, per chiudere a 11.836 nel 2012 e a 10.895 nel 2013. Riccardo Massola, direttore della struttura valenzana, si sofferma su qeusti dati invitando a ricordare il periodo di crisi e quindi le risorse più misurate destinate anche alla biblioteche. Un fattore cui occorre sommare il differente modo di leggere dubentrato nel tempo: “forse leggiamo meno libri ma leggiamo di più, in rete. Il problema è capire se la letteratura è sul web, visto che si leggono meno libri. Certamente la questione è molto complicata e sicuramente l’Italia non è un paese per lettori. La bibliotea in questi ultimi anni ha cambiato il proprio pubblico. Sono diminuiti i budghet di acquisti dei libri e questo ha inciso. Se compri meno best seller ne presti meno. Però sono diventate un luogo, uno spazio in cui incontrarsi, confrontarsi, per stare insieme, c’è la possibilità di leggere i giornali gratis, di prendere il caffè. Questo aspetto andrebbe valorizzato e sfruttato“.
La situazione non cambia passando alla biblioteca di Casale Monferrato. Nel 2012 infatti i prestiti dei libri sono stati 30.019 contro i 26.736 del 2013.

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