Autore Redazione
venerdì
12 Aprile 2019
01:14
Condividi
Cronaca - Alessandria

“La maledizione di Marengo si vince solo con una battaglia di tutti, Regione in testa”

Pierangelo Taverna chiede un patto comune per rilanciare il sito
“La maledizione di Marengo si vince solo con una battaglia di tutti, Regione in testa”

ALESSANDRIA – Marengo è vittima di una maledizione. La battuta di Pierangelo Taverna, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e già Presidente della Società Napoleonica di Marengo, spiega bene le potenzialità di un luogo storico che però al momento è una Waterloo (quella della storica disfatta non invece il brillante luogo oggi meta di molti appassionati).

Dopo i fasti di alcuni edizioni il luogo alle porte di Alessandria continua a essere una eterna promessa, mai realizzata. “C’è questa maledizione forse dovuta ai 18mila morti della Battaglia che aleggia su quella zona e non riusciamo a far decollare il sito così come il vicino albergo, sempre che continua a essere chiuso“. Taverna è ben consapevole delle potenzialità del luogo perché “Marengo è un nome decisamente conosciuto“, la convinzione deriva da una “ricerca fatta una decina di anni fa per capire quali fossero i nomi più conosciuti in Piemonte e proprio grazie a quello studio emerse come in cima alla classifica ci fossero il marchio Fiat e Marengo“.

Allora come mai questo patrimonio storico non prende piede? Il problema vero, spiega Taverna, è che mancano le risorse da investire e in questo contesto la politica regionale ha molti demeriti secondo il Presidente della Fondazione perché “la Regione continua a essere “Torinocentrica” e tende a non occuparsi della periferia del Piemonte“. Sarebbe quindi necessario “alzare la voce per farsi sentire un po’ di più, Medicina è arrivata ad Alessandria grazie alla collaborazione di tutti“. Se ci fosse un appoggio non solo locale, sostiene Taverna, gli sforzi assumerebbero un’altra valenza e anche “dal punto di vista reputazionale le cose cambierebbero e potrebbero decollare davvero“. Occorre in sostanza un grande patto comune per dare la giusta forza a un appuntamento che potrebbe davvero avere forte richiamo.

Taverna sottolinea anche come in questa ottica sia fondamentale avere una programmazione certa per evitare di dare vita a eventi non all’altezza. “I Comuni oggi devono far quadrare i conti e solo all’ultimo conoscono, in realtà, l’effettiva disponibilità delle risorse mentre nel caso delle rievocazioni storiche i gruppi disponibili sono sempre meno e devono essere avvertiti per tempo. L’assessore Fteita sulla mancata rievocazione non ha colpe quindi, anzi, e se non ci sono i soldi alla fine conviene fare come feci io ed essere più sobri possibili. Se non hai la disponibilità a programmare un anno per l’altro anziché fare una cosa raffazzonata conviene realizzare qualcosa di semplice“.

E infatti quest’anno la rievocazione della battaglia di Marengo non ci sarà. Lo ha annunciato mercoledì l’assessore alle Manifestazioni e Eventi di Alessandria Cherima Fteita. La rappresentante della giunta Cuttica ha motivato la scelta con il fatto che i gruppi disponibili erano pochi, mentre altri erano già impegnati in altri paesi. “Già a novembre del 2017 la Demi-brigade ci disse che, a giugno 2019, sarebbero andati a una rievocazione in Germania” ha ricordato l’assessore Fteita ai microfoni di Radio Gold “Questo impegno è saltato qualche giorno fa e ora la Demi-brigade ci ha proposto di allestire un campo storico a Marengo nei giorni del 22 e 23 giugno. Da questo punto di vista è ancora tutto da verificare. Vedremo cosa succederà”. 

Cherima Fteita ha comunque rimarcato che, per il 2020, c’è la volontà di organizzare quanto prima eventi all’altezza del 220^ anniversario della celebre vittoria dell’esercito di Napoleone, in grado di rilanciare anche un grande indotto commerciale in tutta l’area. L’idea è di raddoppiare la presenza dei partecipanti degli ultimi anni arrivando a portare 600 rievocatori.

Condividi