Autore Redazione
giovedì
9 Maggio 2019
06:12
Condividi
Cronaca

Riapre il Teatro Balbo a Canelli. Storia di una forte volontà popolare

Dopo quattro anni, grazie al lavoro del comitato “Su il sipario!” e al progetto di gestione triennale del Teatro degli Acerbi, la città riavrà il suo teatro. Venerdì 10 maggio la presentazione ufficiale.
Riapre il Teatro Balbo a Canelli. Storia di una forte volontà popolare

CANELLI – Ci sono eventi che dimostrano la coesione e la vitalità culturale di una comunità e la riapertura di un teatro, quando ciò avviene per la forte volontà dei cittadini, è uno di questi. Dopo la rigenerante notizia della riapertura del Teatro Marenco di Novi, un altro teatro sta per riaprire dopo quattro anni: il Teatro Balbo di Canelli, forte di una capienza di ben 400 posti e di una storia costellata di stagioni importanti. Venerdì 10 maggio alle 18.30 la riapertura ufficiale con la presentazione aperta a tutti e l’anticipazione di tante novità.

I trascorsi del teatro di Canelli, il cui immobile è di proprietà della ditta Grasso e Garello Engineering srl, sono esemplari di quanto l’azione collettiva possa ottenere e, per questo, meritano di essere raccontati. “Il progetto nasce a seguito della chiusura del Teatro Balbo del 26 dicembre 2014, per decisione dell’amministrazione comunale. Dopo qualche mese, un gruppo di persone (inizialmente 150), senza alcun tipo di appoggio, ha cominciato a riunirsi con il progetto di una riapertura”. Così racconta l’avvocato canellese Alessandro Negro, una delle anime (come si definisce lui stesso) del comitato “Su il sipario!”, sottolineando la matrice collettiva e popolare del lungo lavoro svolto in questi anni. “Lo scopo è stato mettere insieme il Comune e la proprietà e cercare sponsor per un progetto triennale. Non è stato semplice, ma abbiamo alla fine raccolto circa 100.000 euro per tre anni da sponsor privati e abbiamo ottenuto l’appoggio delle istituzioni. La ricerca degli sponsor è stata fatta tutta dai privati cittadini del comitato, che sono andati a bussare alle aziende, prima ricevendo dei no, per un’iniziale mancanza di affidabilità, e poi ottenendo delle adesioni. Abbiamo fatto anche l’orgogliosa scelta di rimanere totalmente canellesi e di accettare contributi solo da aziende di Canelli, perché il progetto è quello di creare una comunità intorno al teatro”. La comunità esiste se vi si crede e così è stato per i due main sponsor Bosca e Arol SpA, imprese canellesi leader nei loro settori (Bosca è produttore di spumante e vino dal 1831; Arol di sistemi di chiusura, capsulatura e sistemi di ispezione in molte aree di riferimento) e poi per ENOS srl, la Banca di Asti, Cavagnino & Gatti Macchine Etichettatrici, DRC Costruzioni Generali srl e Punto Bere srl. Vi ha creduto e contribuito il Comune di Canelli e il progetto ha preso corpo con la gestione della cooperativa di spettacolo Teatro degli Acerbi, forte di un’esperienza ventennale nel settore a livello regionale. “Alle riunioni, insieme a tanti altri soggetti interessati, ha partecipato anche il Teatro degli Acerbi, che abbiamo scelto per la sua serietà e continuità”, spiega Negro, “il comitato ha poi creato un sotto comitato tecnico, formato da un architetto, un ingegnere e un tecnico del suono”, professionisti canellesi che spontaneamente hanno messo a disposizione le proprie competenze e strumenti per risolvere problemi prettamente tecnici. “Partendo dal basso si è arrivati ad ottenere un risultato e si è creato qualcosa, grazie anche al coraggio degli Acerbi, che hanno insistito nonostante tanti ostacoli (problemi sulla sicurezza del locale, sulla ristrutturazione….). Alla fine, spingendo in questa direzione, ci siamo trovati tutti a partecipare. Questo è un bel punto di partenza perché è la prima volta che si è perso qualcosa, si è reagito e lo si è riottenuto”.

Il progetto del Teatro degli Acerbi, basato sull’espressione di precise azioni artistiche, organizzative e di comunicazione, ha fatto nascere una collaborazione che ha portato alla notizia ufficiale in aprile della riapertura del Balbo, con l’assenso, da parte delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Torino e Cassa di Risparmio di Asti, ad appoggiare la futura stagione teatrale e musicale. Nella presentazione del 10 maggio, nella quale interverranno i gestori e gli “attori” del progetto, rappresentanti delle istituzioni e testimonial, si partirà da un momento di teatro e musica offerto dagli artisti del Teatro degli Acerbi con la musicista Simona Colonna e si darà cenno dell’attività futura, il cui cuore sarà la stagione teatrale invernaleIl Teatro Balbo si posizionerà e sarà riconosciuto quale spazio culturale di riferimento per gli operatori culturali piemontesi per la sua possibilità di ospitare allestimenti, residenze artistico-culturali e creative di giovani artisti e compagnie, prove aperte e debutti di spettacoli multidisciplinari (teatro, danza, musica), oltre che palcoscenico di importanti eventi teatrali e musicali inseriti in stagione.

Primo appuntamento teatrale sarà il “Crearleggendo” dal 14 al 23 maggio che vedrà coinvolte le scuole canellesi di ogni ordine e grado; saranno poi coinvolte le Associazioni canellesi tra le prime attività del riaperto Teatro, con appuntamenti già prima dell’estate. Oltre alla stagione ci sarà spazio per la rassegna di Teatro del Territorio, ovvero una rassegna di appuntamenti particolarmente rivolti al nostro “paesaggio umano” e ampio spazio sarà dato alla musica come momento di coinvolgimento del pubblico giovane. E poi la creazione di un cartellone di Teatro Scuola, l’attivazione di laboratori teatrali per bambini, ragazzi e adulti. Sono solo alcune delle iniziative di cui si parlerà alla presentazione, mentre si sta già pensando a come trasformare la sala teatrale in un luogo più moderno e polifunzionale, con la possibilità di organizzare momenti pre-spettacolo di convivio, per valorizzare cultura e gusti tipici del territorio.

Insomma: una nuova avventura che è giusto raccontare e una storia che si può considerare un progetto pilota a livello nazionale, con la speranza che il desiderio popolare di far rivivere un luogo di aggregazione culturale si realizzi anche altrove.

Condividi