Autore Redazione
giovedì
13 Giugno 2019
13:50
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Cronaca - Valenza

Auto in fiamme come “avvertimento” poi le botte. Carabinieri bloccano giovani che “sapevano come intimidire”

Gli accertamenti dei Carabinieri partiti a metà gennaio dopo l'incendio doloso di un'auto in via Carlo Noè a Valenza hanno permesso di bloccare le minacce e le estorsioni nei confronti di un ragazzo valenzano per un debito di droga
Auto in fiamme come “avvertimento” poi le botte. Carabinieri bloccano giovani che “sapevano come intimidire”

VALENZA – Hanno 20 anni o poco di più  ma “sapevano come intimidire e sono stati capaci di commettere reati “ben più grandi di loro i quattro ragazzi fermati dai Carabinieri di Valenza e dai colleghi di Alessandria. L’indagine, rinominata “Arson”, era partita a metà gennaio dopo l’incendio di una Panda parcheggiata in via Carlo Noè a Valenza.

Le fiamme che avevano divorato la vettura e danneggiato anche due auto vicine erano subito apparse di natura dolosa ai Carabinieri e ai Vigili del Fuoco, allertati nel cuore della notte del 13 gennaio. Quell’incendio era solo il primo avvertimento” che Christian Musacchia, 20enne di Torre Beretti e  Constantin Cucinschi, coetaneo di origini moldave residente nella città dell’oro, avevano lanciato a un valenzano di 25 anni per un debito di droga di 500 euro. A metà gennaio i due avevano appiccato le fiamme alla macchina della fidanzata del ragazzo ma solo poco tempo dopo era stati ancora più diretti.

Reclutato un altro giovane, Eduardo Aquino, 27enne dominicano residente a Valenza e definiti i dettagli della “spedizione punitiva” anche con Alessandro Scappini, 23 anni, nato a Vigevano e residente a Mortara, a fine gennaio i due erano tornati a Valenza. Caricato in auto il debitore, l’avevano portato in aperta campagna, lungo l’argine del Po, e l’avevano minacciato con una spranga di ferro e con delle corde: “vedi trovare una soluzione, altrimenti ti leghiamo dentro una baracca e ti lasciamo lì”.

Afferrato il cellulare come “acconto”, il gruppo aveva a quel punto preteso 1000 euro per il ritardo e aveva atteso solo una manciata di giorni per passare dalle parole “ai fatti. Di nuovo accerchiato, il valenzano era stato colpito con un violento pugno che gli aveva fratturato il naso e rapinato di un secondo telefonino e di 10 euro che teneva in tasca. Minacce e violenze interrotte grazie ai Carabinieri della Stazione di Valenza, sotto la guida del Luogotenente Cosimo Cicero e dei colleghi della Compagnia di Alessandria, al comando del Maggiore Claudio Sanzò.

Da metà gennaio con il fiato sul collo dei responsabili dell’incendio doloso, i militari erano riusciti anche a denunciare Constantin Cucinschi per detenzione e spaccio di hashish e cocaina e sequestrare a Christian Musacca 25 grammi di marijuana. Tutti gli altri elementi raccolti hanno poi convinto il Gip a far scattare tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di Constantin Cucinschi, riuscito a dileguarsi prima dell’arrivo dei militari e ora ricercato per rapina, estorsione, lesioni aggravate e spaccio. Deve rispondere di rapina, estorsione e incendio, invece, Christian Musacchia, dopo la violazione dei domiciliari portato in carcere. Era già detenuto, invece, Eduardo Aquino, accusato di concorso in rapina. Obbligo di firma, infine, per il quarto complice Alessandro Scappini che, in base a quanto emerso, aveva partecipato all’organizzazione “della spedizione punitiva” e procurato l’auto per spostarsi dalla provincia di Pavia a Valenza.

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