Autore Redazione
lunedì
22 Luglio 2019
15:00
Condividi
Cronaca - Alessandria

Fondazione Telethon finanzia due ricerche dell’Upo sulle malattie genetiche rare

Tra i 35 progetti che verranno complessivamente finanziati con il bando 2019, la Commissione medico-scientifica di Fondazione Telethon ha scelto anche quelli di Antonia Follenzi ed Armando Genazzani dell’Università del Piemonte Orientale "A. Avogadro" di Novara
Fondazione Telethon finanzia due ricerche dell’Upo sulle malattie genetiche rare

PIEMONTE – Dopo un’attenta selezione, la Commissione medico-scientifica di Fondazione Telethon ha deciso di destinare complessivamente 960 mila euro ad alcuni progetti di ricerca sulle malattie genetiche rare che verranno condotti in Atenei piemontesi.

Tra i 50 i gruppi di ricerca che verranno finanziati con un totale di oltre 11 milioni di euro è stato selezionato anche il  team coordinato da Antonia Follenzi del Dipartimento di Scienze della Salute di Novara, cui prenderà parte anche  il gruppo di Salvatore Oliviero del Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia del Sistema dell’Università di Torino, dedicato all’emofilia A, malattia genetica dovuta a un difetto in uno dei fattori coinvolti nel processo della coagulazione del sangue e che si traduce nella tendenza a sviluppare emorragie, sia esterne che interne.

La Fondazione Telethon sosterrà poi il team di ricercatori del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università del Piemonte Orientale, guidato da Armando Genazzani su una rara malattia genetica che colpisce prevalentemente i muscoli scheletrici, la miopatia con aggregati tubulari.

In Piemonte la Fondazione Telethon sosterrà poi i ricercatori del team di Marina Boido del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Torino, partner del progetto coordinato da Gabriella Viero dell’Università di Trento sull’atrofia muscolare spinale (Sma), patologia neuromuscolare caratterizzata dalla progressiva morte dei motoneuroni, le cellule nervose del midollo spinale che impartiscono ai muscoli il comando di movimento.

Infine, sempre all’Università di Torino, Maurizio Giustetto del Dipartimento di Neuroscienze sarà partner di un progetto coordinato da Elisabetta Ciani dell’Università di Bologna sulla CDKL5, una rara e grave forma di disabilità intellettiva per la quale al momento non esistono cure.

Condividi