Autore Redazione
venerdì
27 Dicembre 2019
05:00
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Cronaca - Novi Ligure

Si spegne insegna della pizzeria Wm di Fresonara: “Impossibile andare avanti”

Con un post su Facebook il proprietario della pizzeria, William Oteri, ha annunciato la chiusura del locale. La passione, ha spiegato, non è bastata contro la crisi, i parametri dei nuovi studi di settore e l'ultimo colpo inferto dal maltempo di fine ottobre
Si spegne insegna della pizzeria Wm di Fresonara: “Impossibile andare avanti”
FRESONARA – Domenica 29 dicembre l’insegna della pizzeria Wm di Fresonara si spegnerà per non riaccendersi più. William Oteri chiuderà il locale aperto 10 anni fa. Quella del pizzaiolo di 37 anni è una decisione sofferta, che racconta con un nodo in gola perché in quel locale ha investito denaro e, soprattutto, tutta la passione per il suo lavoro.
William ha iniziato a mettere le mani in pasta, anzi nell’impasto di una pizza, quando era poco più che un ragazzino. Ha fatto pratica in una nota pizzeria in Val Borbera, si è spostato anche a Genova e poi ha deciso di mettersi in proprio.  Aveva sempre avuto “il pallino” di aprire una sua pizzeria e due anni dopo l’esperienza a Cosenza per seguire l’avviamento di un locale si è convinto: “mi sono detto, proviamoci”. Ha così chiesto e ottenuto un mutuo e rilevato il locale a Fresonara dai precedenti gestori.
Fino all’estate del 2014, ha raccontato, per lui “la crisi non esisteva”. Le persone si sedevano anche sui gradini per gustare le sue pizze. Poi, però, la crisi ha bussato anche alla porta della pizzeria Wm. William ha deciso di rispondere a un primo calo di clienti puntando ancora di più sulla qualità del prodotto, “piuttosto che sull’immagine del locale”. Ha selezionato farine speciali e ha arricchito le pizze con prodotti tipici acquistati nelle varie regioni d’origine. “Una follia”, come oggi è costretto a descrivere una scelta in cui continua a credere nonostante tutto, perché “la qualità paga” ma “si paga” anche. Un prezzo che è oggi diventato insostenibile.
William negli ultimi tre anni ha continuato a sfornare all’incirca lo stesso numero di pizze. Mese dopo mese, però, nella sua pizzeria sempre più tavoli sono rimasti vuoti. Per far quadrare i conti in casa, i clienti hanno iniziato a ordinare più da asporto. Gli incassi per bevande, dolci e caffè si sono così drasticamente ridotti, ma non le spese, dalla rata del mutuo alle bollette. Il “colpo più duro”, ha raccontato ancora William, l’hanno però inferto i nuovi studi di settore. Per quattro anni sempre “congruo e coerente“, il pizzaiolo ha iniziato a sentire il peso della metratura del locale e non è più riuscito a stare dentro a parametri “che non permettono di risparmiare neppure un euro.
A distruggere la voglia di “tenere duro si è aggiunto il maltempo di fine ottobre che ha divorato il ponte a Capriata d’Orba, in località Pratalborato, e allontanato una buona fetta di clienti da Ovada.Senza quel ponte la strada per arrivare a Fresonara si è allungata e non sono molti quelli disposti a stare in auto più di mezz’ora per mangiare una pizza, oltretutto dovendo passare anche da strade che non sono il massimo”.
Arrivato a un bivio, William nelle scorse settimane ha così deciso di chiudere la sua pizzeria alla fine di questo 2019. “Non avevo altra scelta. L’accesso al credito per un ristoratore come me è blindato. Avrei potuto autotassarmi ancora un anno ma ho un figlio piccolo e devo pensare anche lui. Guardandomi intorno, e alle attività che anche a Fresonara sono già state costrette a gettare la spugna, mi sono convinto che questa crisi è come carta moschicida: è solo questione di tempo, prima o poi tutti ci finiscono dentro”.
Deciso, suo malgrado, a spegnere l’insegna della pizzeria, William se potesse tornare indietro continuerebbe a puntare sulla qualità ma sceglierebbe di aprire in una città più grande. “In un piccolo paese i clienti devono venire da te ma oggi sono sempre meno le persone che escono a cena e sempre di più quelle che ordinano cibo a domicilioNon a caso le varie applicazioni per le consegne hanno avuto un’impennata del 500%. In una grande città, forse, avrei potuto sfruttare questi numeri per compensare i tavoli vuoti”.
William ha già iniziato a inviare il curriculum per trovare un altro impiego “in un qualsiasi settore”  e su Facebook ha intanto invitato tutti i suoi clienti per un’ultima pizza prima della chiusura del locale. “Credevo che questa pizzeria mi avrebbe portato alla pensione. Purtroppo – ha concluso con la voce carica di amarezza e dispiacere – non sarà così e alla pensione dovrò arrivarci in un altro modo. Domenica sera spegnerò l’insegna ma non i ricordi di una esperienza fantastica durata 10 anni. Oltre alla  passione a volte serve altro e questo altro, purtroppo non riesco più ad affrontarlo“.
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