Autore Redazione
giovedì
20 Febbraio 2020
02:55
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Cronaca - Alessandria

Abitanti degli Orti contro il depuratore. Amag Reti Idriche: “Pronti al dialogo”

I cittadini del quartiere pronti a scendere in piazza per chiedere una soluzione immediata al problema. A sua volta l'azienda tende la mano: "Siamo pronti a incontrare la popolazione per fare ulteriore chiarezza"
Abitanti degli Orti contro il depuratore. Amag Reti Idriche: “Pronti al dialogo”

ALESSANDRIA – Il quartiere Orti di Alessandria è in fermento. Il 27 febbraio alle ore 18 gli abitanti della zona si raduneranno infatti in piazzetta della Lega dove daranno al via una manifestazione per “chiedere ulteriori delucidazioni sulla situazione del depuratore. Perché, nonostante abbiano spiegato da cosa dipendessero i miasmi, noi odori ne sentiamo ancora“, spiega Romeo Tosto che insieme ad Alfredo Torre è l’anima dell’iniziativa.

La manifestazione da piazzetta della Lega attraverserà via San Lorenzo, toccherà piazza Marconi e via Caniggia. Poi risalirà corso Roma per fermarsi poi sotto al Municipio. Qui una delegazione chiederà alle istituzioni “semplicemente la verità su quello che sta succedendo. Siamo stufi dato che è quasi un anno ormai che lottiamo contro questa storia“. La speranza per gli organizzatori è che l’evento attiri “almeno un centinaio di persone anche se è ancora presto per fare i calcoli“. La marcia di protesta sarà comunque “apartitica e aperta a tutti i cittadini perché se da una parte i miasmi colpiscono il quartiere Orti, dall’altra è interesse di tutti che il depuratore funzioni bene“.

Pronta la replica di Amag Reti Idriche per voce del suo Amministratore unico Alfonso Conte: “Capiamo l’esasperazione degli abitanti che da tempo stanno convivendo con odori poco gradevoli. Anche per questo noi siamo pronti a qualsiasi tipo di incontro e confronto per spiegare quelli che sono i lavori in atto per risolvere definitivamente ogni tipo di problematica insorta in questi mesi“. La mano dell’azienda risulta così essere tesa “alla popolazione che si sta lamentando, a ragione, ma per un qualcosa che è in via di risoluzione. Anche per questo, in assoluta trasparenza, siamo pronti ad accogliere una delegazione di questo gruppo per mostrare lo stabilimento come fatto con la stampa, mentre il 12 marzo abbiamo in programma un’assemblea pubblica a cui i cittadini potranno partecipare e in cui verranno spiegati tempistiche dei lavori e che cosa è stato fatto dall’insorgenza della problematica a oggi“.

In questo senso va specificato che “nel 2018 è stato fatto l’allaccio del flusso di reti della Fraschetta e nel 2019 una parte di quella del Cristo. Questo ha fatto sì che il flusso di acque reflue è stato di un 40% in più di quello che le vasche potevano sopportare“. Il sovraccarico ha portato “in crash le due vasche a fine estate 2019” con conseguenti sgradevoli odori. Da qui l’autorizzazione arrivata dalla Provincia di baipassare il depuratore e iniziare lavori di manutenzione straordinaria delle due vasche per poi far ripartire il ciclo. Nel frattempo sono state messe a punto due nuove strutture che serviranno per smistare quel 40% in più di acque reflue che dal 2018 hanno messo a dura prova il depuratore che si trova nel quartiere Orti di Alessandria. Per metterle in funzione, anche in questo secondo caso, si è dovuto attendere il permesso da parte degli organi competenti provinciali per il loro utilizzo “che è però arrivato solo il 31 di gennaio“. I tempi dilatati dovuti alla burocrazia hanno fatto sì che “le due vecchie vasche venissero nuovamente sovraccaricate anche senza creare gli stessi problemi avuti a fine estate 2019“.

Il processo messo in atto, tuttavia è tutt’altro che semplice, poiché non si tratta di una questione meccanica quanto piuttosto biologica. La depurazione delle acque reflue passa attraverso l’utilizzo di microbatteri coltivati e fatti crescere per svolgere al meglio il loro compito. “Questo ci porta a muoverci con cautela per non buttare via il lavoro fatto in questi mesi“, ci tiene a precisare Conte. Il processo di pulizia e centrifugazione dei vecchi fanghi, ovvero dei batteri morti utilizzati nella depurazione, unitamente alla messa a punto definitiva delle due nuove vasche intanto va avanti per far sì che entro la fine della primavera 2020 l’intera macchina del depuratore possa funzionare a pieno regime e senza problematiche. In mezzo si inseriranno altri lavori di manutenzione e miglioramento delle vecchie vasche a cui verrà introdotto il principio di gestione a cicli alternati a cellule nuove molto più moderno e funzionale.

Tutt’altro argomento infine è quello delle schiume che sono state viste e segnalate nel fiume Tanaro. “Si tratta di una faccenda di cui noi siamo vittime. I Noe stanno indagando per fare luce. Noi siamo parte lesa in tutto questo e l’indagine è partita anche da una nostra denuncia. I campionamenti sono stati fatti per dar seguito a quanto Amag Reti Idriche ha denunciato nei mesi passati“, conclude Conte.

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