Autore Redazione
venerdì
21 Febbraio 2020
14:29
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Cronaca - Novi Ligure

Novi Ligure lamenta problematiche legate alla continuità assistenziale

Le difficoltà registrate verranno sottoposte all'Asl
Novi Ligure lamenta problematiche legate alla continuità assistenziale

NOVI LIGURE – Novi Ligure ha un problema di continuità assistenziale. A farlo emergere l’incontro tra la Giunta comunale e il coordinatore della Consulta per la Sanità e la Salute, dr. Ennio Mantellini avvenuto nel pomeriggio di giovedì 20 febbraio. Mantellini in particolare ha evidenziato alcune problematiche legate proprio alla continuità assistenziale, ovvero il prolungamento del ricovero ospedaliero per l’ultimazione delle cure difficilmente praticabili a domicilio dal paziente per svariati motivi.

Ci sono patologie che al seguito del ricovero avrebbero bisogno di una continuità nelle cure anche dopo le dimissioni“, spiega il sindaco di Novi Ligure Gian Paolo Cabella. Sovente succede che i pazienti debbano proseguire terapie anche al di fuori della struttura sanitaria “come prevedono i protocolli inerenti a determinate malattie che prevedono le dimissioni del paziente ma allo stesso tempo il proseguo delle cure a casa“. Queste però non possono essere a volte messe in atto in autonomia dai pazienti per svariati motivi. “In queste occasioni esistono delle istituzioni apposite e accreditate dove le persone possono essere continuate a essere seguite nel decorso della malattia o delle terapie. Altre città della provincia di Alessandria lo mettono già in atto“, spiega ancora il primo cittadino di Novi. Che poi aggiunge: “Vorremmo che la Asl potesse intervenire per garantire in città questo servizio“.

Altro elemento di cui si è discusso è quello legato alla necessità di garantire un armonico percorso di cure e presa in carico dei minori affetti da disabilità complesse. “Stessa cosa vale per i bambini. Ad esempio abbiamo la neuropsichiatria infantile è in difficoltà. Senza un servizio che appoggi e supporti il percorso ospedaliero rischiamo di abbandonare dei bambini nei primissimi anni di vita quando una volta scoperta la patologia sarebbe possibile ancora intervenire“, ha concluso Cabella. La Giunta ha poi deciso di portare all’attenzione dell’Asl AL i problemi evidenziati dalla Consulta.

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