Autore Redazione
lunedì
25 Maggio 2020
18:12
Condividi
Cronaca - Alessandria

Cardiologia Alessandria: “Per paura del covid i pazienti non vengono subito in ospedale”

Cardiologia Alessandria: “Per paura del covid i pazienti non vengono subito in ospedale”

ALESSANDRIA – “Non sottovalutate i sintomi per paura di esporvi al virus“. Questo l’appello rivolto ai cittadini dagli operatori sanitari della Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria. Durante il periodo di massima emergenza coronavirus, infatti, il nosocomio alessandrino ha visto ridursi in modo importante le ospedalizzazioni per sindrome coronarica acuta e infarto ma, ha rimarcato l’Azienda, i pazienti presi in carico sono risultati in media più gravi.

Per questo l’Ospedale di Alessandria ha messo in guardia i cittadini: la paura della pandemia non deve far trascurare alcun segnale di allarme. 

Il consiglio dunque resta quello di prestare la massima attenzione negli spostamenti e nei comportamenti, rispettando le direttive del Ministero della Salute e dell’Interno in relazione alla diffusione del Covid-19, ma anche non sottovalutare i sintomi che fanno sospettare una patologia cardiaca acuta. In tal caso occorre chiamare il 118 e, se il sospetto viene confermato, farsi condurre in emergenza in ospedale dove i protocolli e i dispositivi adottati garantiscono una valida protezione contro il coronavirus e soprattutto gli operatori potranno intervenire nei tempi corretti per curare il paziente.

“Dalle nostre analisi si evidenzia che, rispetto allo stesso periodo del 2019, si è avuta una riduzione dei ricoveri per emergenze coronariche di circa il 40% – riferisce Gioel Gabrio Secco, dirigente medico di Cardiologia dell’ospedale di Alessandria.

Dal momento che questo calo improvviso delle ospedalizzazioni non è giustificabile attraverso spiegazioni biologiche – afferma Gianfranco Pistis, Direttore di Cardiologia dell’Ospedale di Alessandria – riteniamo che sia invece riconducibile alla paura delle persone di recarsi in ospedale, aumentando così nella loro percezione le possibilità di entrare in contatto con individui positivi al coronavirus e quindi le possibilità del contagio. Questa idea le porta a sottovalutare i sintomi non legati all’infezione che in condizioni normali consigliano invece di chiamare il 118. Abbiamo inoltre osservato che i pazienti giunti in Ospedale presentavano spesso condizioni cliniche più gravi proprio a causa del ritardo nella diagnosi e nell’intervento: infatti in alcune patologie definite appunto tempo-dipendenti, come l’infarto miocardico e le sindromi coronariche acute in generale, la tempestività del trattamento è indispensabile per la sua efficacia, potendo così garantire ai pazienti un rapido e completo recupero nel breve termine e una buona prognosi sul lungo termine”.

Foto di repertorio dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria

Condividi