Autore Redazione
mercoledì
8 Luglio 2020
05:18
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Cronaca - Alessandria

Ragioneria di Stato stoppa premi al personale sanitario: Regione e sindacati sulle barricate

Ragioneria di Stato stoppa premi al personale sanitario: Regione e sindacati sulle barricate

PIEMONTE – Regione Piemonte insieme a Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Fsi-Usae, Nursing Up hanno espresso tutto il loro disappunto per l’impugnazione da parte della Ragioneria di Stato della legge regionale riguardo la distribuzione delle risorse al personale sanitario impegnato nell’emergenza covid.

Mercoledì chiederò agli assessori alla Sanità di tutte le Regioni di opporsi al provvedimento del Governo che di fatto impedisce di distribuire in busta paga le risorse aggiuntive già deliberate dalle Regioni a favore del personale sanitario impegnato nell’emergenza coronavirus” ha detto l’assessore Luigi Icardi “Non possiamo accettare che per colpa di astrusi meccanismi burocratici nazionali, venga ritardato il pagamento di un riconoscimento concordato tra le parti e ampiamente meritato da chi ha lavorato con alto rischio di esposizione al contagio”.

“E’ assurdo che la Ragioneria generale dello Stato – aggiunge Icardi – ci contesti di aver stanziato troppi soldi e metta in discussione il sistema di ripartizione delle risorse definito con le rappresentanze sindacali dei lavoratori. Il Piemonte, come le altre Regioni, deve essere libero di premiare chi vuole e come vuole. L’interpretazione della norma da parte delle Regioni è stata unanime, chiediamo quindi che sia lo Stato a fare un passo indietro”.

“Un atto inqualificabile” hanno sottolineato Cgil Fp, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Fsi-Usae, Nursing Upse la situazione non si sblocca pronti a far valere i nostri diritti. Il provvedimento del governo arriva come un fulmine a ciel sereno. A prescindere dalle ragioni contabili, si tratta di un atto vile e del quale è difficile capire la ratio. I lavoratori Piemontesi del comparto sanità, stufi di essere presi in giro, stanchi del doppio gioco di chi li incensa a parole e poi li accoltella alla schiena quando è ora di tramutare le parole in atti, si ricorderanno di questa decisione e di chi ha deciso di prenderla. Se entro due giorni la situazione non si sblocca e i soldi non verranno erogati, valuteremo tutte le modalità con cui far valere i nostri diritti”.

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