Autore Redazione
lunedì
14 Settembre 2020
16:28
Condividi
Cronaca - Alessandria

Lettera alla figlia per il primo giorno di scuola: “Non ti invidio, ma ti invidio”

Lettera alla figlia per il primo giorno di scuola: “Non ti invidio, ma ti invidio”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Il nostro redattore, Francesco Conti, è prima di tutto un papà di due magnifiche bambine. Oggi sua figlia più grande ha iniziato la prima elementare e lui ci ha raccontato le sue contrastanti emozioni in questa riflessione che ha colpito tutta la redazione. Lo ringraziamo pubblicando questa sua lettera aperta. 

Non ti invidio perché questa “guerra” del terzo millennio ti ha tolto mesi di spensieratezza, quelli dell’asilo, dove si gioca e si impara solo per il gusto di farlo, e pazienza se non si ha voglia. Nessun compito da fare per il giorno dopo, nessuna responsabilità di dover dare conto di quanto fatto. 

Non ti invidio perché ti saresti meritata di entrare a scuola insieme a coloro che ti hanno amata dal primo istante, regalando loro il privilegio di poter ammirare il tuo sguardo trasognato e voglioso di mettersi alla prova, nello stesso edificio che ti ha accolto negli ultimi tre anni ma che questa volta spalanca davanti a te le porte delle classi “dei grandi”.

Avrei voluto “catturare” il tuo sorriso nel rivedere chi, come te, è stato compagno di giochi e che ora si appresta a entrare in una pagina nuova della vita, oltre alla tua umana apprensione di incontrare chi, rispetto agli adulti che hai conosciuto finora, ti chiederà uno sforzo in più, e che all’empatia, alla pazienza e comprensione verso di te aggiungerà la giusta dose di autorevolezza e severità. 

Il non poter essere stato al tuo fianco per tutto il tempo che avrei voluto ed essere stato costretto a lasciarti andare troppo presto da sola, all’ingresso, incontro alla tua nuova avventura è stata, di sicuro, la privazione più crudele di tutti questi ultimi mesi della nostra vita ma, anche se a malincuore, è stato giusto rispettarla. E comunque la mascherina ha coperto il tuo sorriso ma non il tuo sguardo, che si illuminava insieme alla tua bocca. 

Non ti invidio perché, da un giorno all’altro, sei stata catapultata nel mondo “dei più grandi” con molte più responsabilità rispetto a chi ha avuto anche solo un anno più di te e ha potuto godersi almeno qualche mese di scuola “normale”, fatta di file per due, di scambi di giochi, di gomme da prestare e di intervalli scatenati.

Non ti invidio perché, inevitabilmente, crescerai più in fretta, diventando forse meno leggera ma più scrupolosa, con tutte queste (giuste) regole in più da seguire. 

Ti invidio perché, inevitabilmente, crescerai più in fretta, imparando molto prima di tutte le generazioni che ti hanno preceduta il senso di responsabilità delle tue azioni, con la consapevolezza che la tua salute e quella degli altri dipendono da gesti tanto banali quanto importanti.

Buon primo anno di scuola.

Condividi