Autore Redazione
lunedì
16 Marzo 2015
00:00
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Cronaca - Alessandria

La Macelleria Fara vince la sfida alla “cieca” del Festival dell’agnolotto alessandrino

La Macelleria Fara vince la sfida alla “cieca” del Festival dell’agnolotto alessandrino

ALESSANDRIA – “Tu che voto hai dato a questi?”. Veniva quasi naturale dare “una sbirciatina” alla scheda del commensale seduto accanto. La sfida “alla cieca” del primo Festival dell’agnolotto alessandrino, organizzato da Slow Food, in collaborazione con l’ONAV e il ristorante I Due Buoi in via Cavour, ha messo alla prova anche gli stessi gastronomi in gara. Seduti ai tavoli, i mastri pastai alessandrini hanno fatto fatica a riconoscere il loro agnolotto, rigorosamente di stufato “dentro e fuori”. Senza stare troppo a pensare di chi era uno o l’altro, anche i concorrenti in gara hanno semplicemente seguito il “palato”.

Assaggio dopo assaggio il compito era semplice: indicare un voto per “speziatura” e “sapore” del ripieno, “spessore” della pasta, “sapore” del sugo e “piacevolezza” dell’agnolotto. Tra un sorso di vino delle bottiglie di Ovada Docg, offerte per l’occasione dalle aziende del Consorzio, il Festival dell’agnolotto alessandrino domenica si è trasformato anche in una piacevole occasione per ricordare la ricetta tipica della mamma o della nonna, elencare gli ingredienti “immancabili” nel ripieno e, più semplicemente, gustare ottimi agnolotti.

In ogni sfida che si rispetti, però, deve esserci un vincitore. “Come a Sanremo”, ha sottolineato Luigino Bruni di Slow Food, domenica sono stati ponderati i voti dei commensali con quelli della giuria “tecnica” composta da Mariuccia Martini, dall’avvocato Mario Boccassi , Piero Bottino de “La Stampa”, lo chef Andrea Ribaldone, dal presidente nazionale Onav Lorenzo Martinello , Andrea Benzi dell’Accademia di cucina di Alessandria e Mauro Tacchino del Consorzio dell’Ovada docg.  

Tra gli 8 gastronomi in gara, lo scettro, o meglio l’attestato di qualifica “Il mio agnolotto 2015” è andato ad Aldo della Macelleria Fara, in via Rettoria 19. “Macellaio di professione”, ha raccontato, Aldo “per adeguarsi ai tempi” ha iniziato a proporre ai suoi clienti anche pasta fresca e, soprattutto, agnolotti con ripieno di carne “rigorosamente piemontese” e pasta “tirata con il mattarello”. I suoi, anche se si è scoperto solo alla fine, sono stati i primi agnolotti ad essere serviti domenica. “Qualche sospetto mi era venuto, perchè essendo fatti a mano la forma è un po’ irregolare. Credo comunque di aver dato ai miei agnolotti il voto che meritavano”. Onore allora al vincitore del I Festival dell’agnolotto alessandrino e anche a tutti gli altri sette concorrenti in gara: “Pasta Fresca La Moderna” in via San Lorenzo 92, “Pastificio Piemontese” in via Dei Guasco 135, “La Bottega delle Carni Piemontesi” in via Poligonia 71, “Macelleria Giuliano e Silvana” in Corso Acqui, “Il Salumaio” in via Dei Guasco 20, “Pasta Fresca Roselda” in via San Lorenzo, “Macelleria Rossini” in via Dei Guasco 57.

 Tatiana Gagliano

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