Autore Redazione
mercoledì
25 Novembre 2020
09:39
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Cronaca - Alessandria

Quella cancellata piena di manifesti funebri è un monito: “Se ne esce con la responsabilità di tutti”

Quella cancellata piena di manifesti funebri è un monito: “Se ne esce con la responsabilità di tutti”

ALESSANDRIA – Una fotografia postata da Mauro Cattaneo, ex assessore alle Politiche sociali del Comune di Alessandria, ci inchioda davanti alle conseguenze del covid. Una cancellata tappezzata di manifesti funebri davanti a casa sua, una cancellata in di solito “i manifesti sono sei al massimo, questo è quello che succede qui e ora“. Il suo post racconta i tempi odierni e riflette anche sull’atteggiamento davanti a questa emergenza. Quella cancellata è un passato che vola via ma anche un monito, spiega, che da questa situazione “se ne esce con la responsabilità di tutti“. Ecco il suo post:

Abito in via Mazzini dal 1993.
E da quasi trent’anni la prima cosa che vedo uscendo di casa è questa cancellata.
Normalmente sulla cancellata si trovano quattro o cinque manifesti funebri. Sei al massimo.
Tant’è che è sufficiente la bacheca che si intravede – completamente tappezzata – sulla destra.
Quelli che vedete nella foto sono invece quelli di ieri.
Si era molto parlato durante il primo lockdown delle interminabili pagine di necrologi su L’Eco di Bergamo.
Ecco. Questo è quel che invece succede qui e ora.
Non mi piacciono i moralisti e cerco sempre di evitare quella parte.
Ma nemmeno mi piacciono gli irresponsabili e gli strafottenti.
Quelli che pensano che innanzi tutto ci sono i loro bisogni e le loro esigenze. O che – più semplicemente –pensano che loro comunque se la caveranno.
Penso che convivere vuol dire farsi carico delle responsabilità proprie e degli altri.
E davvero resto senza parole quando vedo chi si mette a discutere di cenoni o di piste da sci o di diritti irreparabilmente pregiudicati. Per non dire di quelli che prendono la tangente verso le tesi più assurde.
Perché non posso fare a meno di condividere quello che mi ha detto un mio amico – uno di quelli che davvero subisce un grave danno alla sua attività dalle chiusure – quando la settimana scorso sono passato da lui a prendere qualcosa da mangiare: “Mauro, non va bene. C’è troppa gente in giro. Qui a gennaio ci siamo di nuovo.”
È tutto lì.
E l’ho pensato di nuovo quando sabato sono entrato in un supermercato per prendere una cosa dimenticata il giorno prima e ho visto la gente ammassarsi alle casse come niente fosse. Una mascherina e tutto è risolto. Per la prima volta in questi mesi ho avuto paura per me stesso.
Se ne esce con la responsabilità di tutti. O si viene colpiti più o meno a casaccio.
Se avete dubbi passate dalla cancellata che dà su via Mazzini.
E provate a ricordarvi quando i manifesti erano quattro o cinque. Sei al massimo.
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