Autore Redazione
sabato
28 Novembre 2020
06:56
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Cronaca - Alessandria

Il mondo del football americano piange Ciro Franzoso

Il mondo del football americano piange Ciro Franzoso

ALESSANDRIA – Ciro Franzoso ha perso la sua battaglia con il Covid-19. Se ne è andato a soli 48 anni dopo aver lottato per giorni contro il virus. Figura di spicco del football alessandrino era stato tra i pionieri di questa disciplina in Italia. Ad Alessandria aveva vestito le maglie di Knights e Centurions, questi ultimi anche allenati. Aveva guidato anche i Bills Cavallermaggiore e i Lions Bergamo. Da giocatore, con i Giants Bolzano, si era tolto la soddisfazione più grande, quella di vincere nel 2009 il Campionato IFL.

A ricordarlo coach Fabio Armano, sulla sua bacheca di Facebook, che con Franzoso ha condiviso lunghi periodi di sport vincendo il titolo italiano IFL: “Grazie per aver sopportato noi burberi orsi quando 33 anni fa da diciassettenne, ti sei presentato al tuo primo allenamento. Grazie per gli inverni passati nei cinema, o in birreria, e le primavere in campo ad allenarci. Grazie per ogni volta che ci sei stato quando serviva. Per tutto quello che hai fatto per far si che i risultati sul campo fossero i migliori. Grazie per ognuno di quei circa 77000 Km che mi hai convinto a fare in 5 anni su e giù per l’Alto Adige assieme, la dove una volta arrivati ci sentivamo grandi, forti, quasi invincibili, e parte di una cosa unica formata da quanti stasera ti piangono.

Grazie per avermi convinto ed indotto a giocare quell’ultima stagione 2009, quella giusta, quella che ci ha fatto alzare il trofeo più ambito del nostro sport. ‘Uno adesso ce l’abbiamo anche noi!’, mi hai detto tranquillo sudato e sorridente la sera di quel 27 giugno alla fine di quella partita, come se si fosse trattato di un’amichevole qualunque, quando in realtà eravamo appena diventati Campioni D’Italia IFL. Grazie per ogni baldoria, per ogni nottata post partita passata a cazzeggiare con gli altri, per ogni risata in autogrill, ogni momento di gioia, per le attese delle partite importanti passate condividendo le nostre storie, raccontandoci le nostre vite, e perfino quelle fragilità che a uomini della nostra taglia non sono consentite in pubblico. Grazie per non averci lasciati soli nemmeno quando i numeri ed i pronostici lo avrebbero consigliato. E grazie anche per le discussioni, per gli scazzi, i contrasti che possono esserci stati, che in un modo o nell’altro ci facevano maturare e ritrovare sempre. Non ti perdono solo questo scherzo di oggi. Ma se ti conosco bene, ti sei semplicemente stufato di patire, ed ha deciso di andare avanti a dare un’occhiata, e magari stai pure ridendo di noi mentre ti accomodi, come quando qualche scherzo andava a buon fine. Saluta i nostri amici che ti hanno accolto nella luce sfavillante del nuovo stadio celeste nel quale giocherai da stasera, e vegliate su di noi da quegli spalti, perché sappiamo che un giorno o l’altro giocheremo di nuovo tutti assieme, ma sappiamo anche che cercherete di farlo accadere il più tardi possibile“.
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