Autore Redazione
giovedì
28 Gennaio 2021
11:53
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Cronaca - Alessandria

Mozione contro il deposito per rifiuti radioattivi in provincia: feroci polemiche ad Alessandria

Mozione contro il deposito per rifiuti radioattivi in provincia: feroci polemiche ad Alessandria

ALESSANDRIA – Il clima politico continua a essere surriscaldato ad Alessandria e questa volta a scatenare scintille è la questione del possibile deposito per rifiuti radioattivi in provincia di Alessandria. Le accuse sono state mosse dal capogruppo della Lega in consiglio comunale ad Alessandria, Evaldo Pavannello, che ha bollato quanto avvenuto nell’ultima seduta come “una delle pagine più brutte mai scritte nel nostro consiglio comunale” spiegando quanto sia necessario che “una parte degli alessandrini debba sapere da chi ha scelto di farsi rappresentare”. Tutto nasce dalla discussione sul Deposito Nazionale per rifiuti radioattivi, dopo la pubblicazione da parte di  SO.G.I.N. S.p.A. (la società statale incaricata dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi) della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (CNAPI). Sul tema, spiega Pavanello, “sono state presentate 2 mozioni, una del Presidente del Consiglio Comunale Emanuele Locci e una dei 5 Stelle, e un ordine del giorno di tutta la maggioranza di centro destra, assolutamente compatta nel dire no senza se e senza ma a qualsiasi ipotesi di Deposito Nazionale per scorie radioattive sul nostro territorio provinciale, e in Piemonte in generale”, spiega Pavanello. “Proprio perché questo è un tema di interesse generale, che va (o dovrebbe andare) oltre le polemiche di partito o di schieramento, il centro destra ha acconsentito a votare entrambe le mozioni, con l’intesa, o come va di moda dire il gentlemen’s agreement, che le opposizioni avrebbero fatto lo stesso con il nostro ordine del giorno. Al riguardo abbiamo anche acconsentito a qualche modifica, perché a noi interessava e interessa la sostanza: la disponibilità di tutti alla creazione di un Comitato territoriale insieme alla Provincia per opporsi a qualsiasi iniziativa Pro Deposito. Insomma vogliamo che i cittadini siano costantemente informati, con trasparenza, per evitare che qualcuno giochi sottobanco, e che magari tra qualche anno ci si ritrovi con la decisione del Deposito Nazionale a casa nostra”.

A scatenare le ire di Pavanello il fatto che “in maniera davvero scorretta, tanto da sembrare surreale i consiglieri comunali dei 5 Stelle si sono disconnessi (il consiglio comunale di Alessandria si svolge infatti in modalità telematica, ndr), e così hanno fatto i consiglieri del centro sinistra, lasciando presente il solo Abonante. Il quale a quel punto ha votato contro l’ordine del giorno del centrodestra: un no che a questo punto, avendo tutti gli altri consiglieri abbandonato l’aula virtuale e lasciato Abonante a rappresentarli, dobbiamo interpretare come collettivo. Un modo di comportarsi davvero scorretto, di fronte ad un tema che richiederebbe invece il massimo confronto e la massima trasparenza”. La stessa trasparenza che però reclamano proprio i consiglieri di opposizione, come ha spiegato Rita Rossa, consigliera PD. La scelta di non votare la mozione infatti è nata dal fatto che il documento riportava un aggettivo contro il Governo che avrebbe “banalizzato una discussione complessa e delicata”. “Il Governo – ha spiegato Rita Rossa – ha avuto il coraggio di desecretare gli atti sul deposito e inserire nel testo della mozione un passaggio che definiva l’esecutivo ‘inquietante’ o ‘imbarazzante’ e questo non ci sembrava corretto, alla luce di una fase di dialogo e consultazione su una decisione così importante e soprattutto di un atteggiamento di trasparenza da parte del Governo”. Rita Rossa ha apprezzato la discussione in consiglio comunale e soprattutto la disponibilità della consigliera della Lega, Chiara Buzzi, che nel suo intervento aveva suggerito l’eliminazione dell’aggettivo della discordia, proposta svilita però “dall’opposizione di Pavanello che ha quindi mostrato di aver voluto solo dare vita a una strumentalizzazione politica“. Dello stesso avviso anche il capogruppo del Movimento 5 stelle, Michelangelo Serra, contrariato da un atteggiamento del capogruppo della Lega anche perché, ha aggiunto, “sarebbe bastato poco per trovare un punto di incontro e invece alla fine l’intento è stato di non far votare quel documento”. 

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