Autore Redazione
lunedì
8 Marzo 2021
05:00
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Cronaca - Alessandria

Il pesante impatto del covid sull’occupazione femminile

Il pesante impatto del covid sull’occupazione femminile


ALESSANDRIA – Nell’anno del covid la crisi del lavoro si è declinata soprattutto al femminile. Sempre più donne sono state costrette a lasciare il proprio impiego, a ridurre l’orario o a chiedere aspettative non retribuite. La pandemia, ha sottolineato con preoccupazione la Cgil di Alessandria, ha fatto ricadere di nuovo tutto il peso dei carichi famigliari sulle donne.  Nel giorno della Festa della Donna, la Camera del Lavoro di Alessandria vuole porre con forza l’attenzione sul lavoro femminile, che rischia di fare terribili passi indietro a causa del covid e, soprattutto, a causa della mancanza di servizi in grado di supportare le mamme lavoratrici e tutte le donne che assistono famigliari.

Come spiegato da Maria Iennaco della Segreteria della Camera del Lavoro di Alessandria e Roberta Bertolo delle Segreteria Funzione Pubblica, la Cgil sta lavorando per intercettare tutte le lavoratrici costrette a rinunciare al loro impiego. Il sindacato è determinato “a rivendicare” inserimenti per le donne nelle aziende perché proprio le lavoratrici stanno pagando il prezzo più alto. “Chi perde il posto oggi rischia di non riuscire più a rientrare nel mondo del lavoro” hanno sottolineato allarmate Iennaco e Bertolo, che guardano con apprensione anche all’ampia diffusione dello smart working tra le lavoratrici “praticamente il nuovo part-time, che rischia però di isolare le donne tra le quattro mura di casa”.

L’occupazione femminile, hanno ricordato le sindacaliste, è strettamente legata all’offerta di servizi per l’infanzia e per le persone anziane ma in Italia continua a prevalere “un welfare di tipo famigliare” che, però, è di fatto “un lavoro non retribuito”.

La Città di Alessandria sul fronte dei servizi a sostegno delle lavoratrici arranca ancora di più. Le donne del capoluogo scontano una continua riduzione dell’offerta, in particolare dei servizi per la fascia di età da 0 a 3 anni. In base all’analisi della Cgil, il Comune di Alessandria oggi riesce ad offrire il servizio di asilo nido al 4% dei nuovi nati. Una percentuale più bassa della media nazionale, al 17%, e ogni caso enormemente distante dalla soglia del 33% fissata dall’Europa.

L’occupazione femminile non si sostiene con “i bonus”, hanno quindi puntualizzato le sindacaliste della Cgil che sollecitano invece “azioni di sistema per rafforzare i servizi e tutelare davvero le donne lavoratrici durante l’emergenza covid.

 

(in copertina foto di Darya Tryfanava on Unsplash)

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