Autore Redazione
martedì
12 Maggio 2015
15:01
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Cronaca - Piemonte

Sulla locandina GLBT la Pietà di Michelangelo e scattano le polemiche

Sulla locandina GLBT la Pietà di Michelangelo e scattano le polemiche

PIEMONTE – Una locandina con l’immagine della Pietà di Michelangelo, a sostegno della campagna contro l’omotransfobia, ha catturato l’attenzione e contemporaneamente innescato una polemica trasversale. Lo slogan recita: “l’omotransfobia è odio che uccide, non essere complice“. Lo scopo dell’iniziativa è di combattere ogni tipo di violenza legata all’orientamento sessuale, ma l’azione della Regione Piemonte, prima in Italia, con il Coordinamento Torino Pride, ha sollevato polemiche proprio per l’utilizzo dell’opera di Michelangelo. Il capogruppo di Fdi, Maurizio Marrone, ha chiesto a Regione Piemonte e Comune di Torino di togliere il patrocinio all’iniziativa. Perplessità però sono giunte anche dal capogruppo Pd Davide Gariglio.

Marrone, Capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale in Regione Piemonte e in Comune di Torino, ha spiegato: “scherza coi fanti, ma…. la sinistra difetta di saggezza popolare e probabilmente soprattutto di rispetto per il sentimento religioso cristiano, dimostrandosi recidiva nel concedere alla leggera, se non proprio al buio i patrocini istituzionali alla propaganda più blasfema dell’associazionismo glbt!“. Marrone ha aggiunto: “come altro definire l’accostamento tra l’omofobia e la passione e morte di Gesù Cristo propinato dalla locandina del Torino Pride per la giornata contro l’omofobia? Proprio in un momento storico di feroci e letali persecuzioni anticristiane, di decapitazioni e pulizia etnica religiosa diventa un’offesa intollerabile e provocatoria paragonare le aggressioni omofobe alla crocifissione di Cristo, patrocinata peraltro da Regione Piemonte, Comune di Torino e di altre amministrazioni comunali piemontesi! Esigo il ritiro immediato dei patrocini con richiesta di comunicazioni urgenti nei consigli regionale e comunale e le scuse pubbliche di Chiamparino e Fassino!“.

Alle contestazioni arrivate da destra si sono aggiunte anche quelle da sinistra, firmate Davide Gariglio. Sul suo profilo facebook Gariglio ha scritto: “per la prima campagna istituzionale contro l’omofobia avrebbe avuto più incisività la scelta di un messaggio con al centro i diritti; la distorsione di una un’immagine sacra per la cristianità produce solo contrapposizioni. Personalmente trovo l’associazione sbagliata sotto diversi aspetti, ma la ritengo non utile neanche per il movimento glbt“.

 

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