Autore Redazione
lunedì
10 Maggio 2021
10:48
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Cronaca - Alessandria

Tombe sprofondate ed erba ovunque: la triste situazione del cimitero di Spinetta Marengo

Tombe sprofondate ed erba ovunque: la triste situazione del cimitero di Spinetta Marengo

SPINETTA MARENGO – “Una situazione indecente. Ormai non c’è più nemmeno il classico rispetto per i morti“. Sono molti gli abitanti di Spinetta Marengo che da tempo si stanno lamentando per l’incuria a cui è stato lasciato il cimitero della popolosa frazione di Alessandria. La parte del campo santo dedicato alle tombe interrate “invaso ormai da mesi di erbacce che hanno fagocitato alcune lapidi e in diversi tratti impediscono il raggiungimento degli stessi sepolcri“. Oltre alla vegetazione sempre più fitta si segnalano anche diverse tombe che sono sprofondate nel terreno. In alcune foto si vede che la terra dove i defunti sono stati sepolti ha ceduto scendendo di alcuni centimetri. A questo si aggiungono quelle lapidi cadute e completamente distrutte accantonate dove un tempo si trovavano i consueti cumuli funerari.

Sappiamo delle tante criticità presenti al cimitero di Spinetta Marengo così come in quelli delle altre frazioni. Anche per questo il Comune sta cercando uno o più partener privati per affidare la gestione dei campi santi cittadini che resteranno comunque sotto l’attento controllo pubblico“, spiega l’assessore Giovanni Barosini. “Entro la fine dell’estate i cimiteri verranno così affidati a ditte specializzate che li ristrutturino e, in alcuni casi li possano anche ampliare“. L’assessore del Comune di Alessandria ha inoltre sottolineato che si attiverà immediatamente con “i tecnici per andare a tamponare lo sprofondamento delle tombe in attesa, appunto, entro fine estate dell’arrivo di chi si impegnerà a gestire quei luoghi dove riposano i nostri cari“. Barosini ha ricordato che tra la città e le frazioni il Comune di Alessandria gestisce ben 14 campi santi. “In questi giorni, dopo alcuni rinvii a causa del brutto tempo, partirà il taglio dell’erba dei cimiteri. Si parte da quello cittadino per andare poi in quelli delle frazioni“.

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