Autore Redazione
martedì
1 Giugno 2021
10:38
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Cronaca - Alessandria

Coldiretti preoccupata per la produzione di frutta in Piemonte: “Il clima impazzito fa calare la produzione”

Coldiretti preoccupata per la produzione di frutta in Piemonte: “Il clima impazzito fa calare la produzione”

PIEMONTE – Da un’indagine svolta dalla Federazione Regionale Coldiretti Piemonte è emerso che l’instabilità del clima ha causato una diminuzione della produzione di frutta fino al 50%. Di fatto, oltre a un ritardo della maturazione della frutta di almeno 10-15 giorni rispetto al 2020, il mal tempo e i vari drastici cali di temperatura di aprile hanno causato danni superiori al 70% su pesche, nettarine, susine, kiwi e pere, mentre quelli relativi alle mele si aggirano intorno al 50%.  È inoltre emerso che le speculazioni su alcune materie prime sono ai massimi storici: il prezzo della soia è aumentato dell’80%, mentre quello del mais del 50%. È indubbio quindi che i costi per l’alimentazione degli animali nelle stalle siano diventati insostenibili.

Per questo il presidente e il direttore di Coldiretti Piemonte, Roberto Moncalvo e Bruno Rivarossa, spiegano quanto sia importante e necessario implementare i fondi per le calamità nel DL Sostegni Bis e fermare tali speculazioni: “Chiediamo interventi urgenti nazionali e comunitari di sostegno alle imprese agricole che hanno perso un intero anno di lavoro”. Che poi aggiungono: “In questo contesto è importante l’appello alla Commissione europea sottoscritto da Italia, Francia e Grecia per mettere in campo idonee misure di aiuto urgenti e transitorie per sostenere le imprese danneggiate, conformemente a quanto consentito dall’articolo 221 del regolamento sulla Organizzazione unica di mercato. Occorre anche rafforzare i controlli alle importazioni per evitare che prodotti stranieri diventino magicamente italiani e sostenere il consumo di frutta italiana come è urgente evitare le speculazioni con bassi prezzi pagati ai produttori che vengono, invece, moltiplicati alla vendita sugli scaffali“.

Secondo Moncalvo e Rivarossa la stessa cosa vale per le speculazioni legate all’aumento esorbitante dei prezzi di soia e mais “le cui ripercussioni si stanno vedendo soprattutto negli allevamenti piemontesi di bovini e di suini che hanno già a che fare con la crisi che sta colpendo, a causa delle continue chiusure che si sono verificate nei mesi scorsi, la ristorazione dove le nostre pregiate carni, come la razza Piemontese, trovavano lo sbocco principale“. Secondo Coldiretti, infatti, “il crollo della produzione è destinato ad avere effetti sui consumi per questo, al fine di ottimizzare la spesa e non cadere negli inganni, il consiglio è quello di verificare la provenienza italiana, acquistare prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, comprare direttamente dagli agricoltori o nei mercati di Campagna Amica e non cercare per forza il frutto perfetto perché piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali”.

Photo by Mehrad Vosoughi on Unsplash

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