Autore Redazione
mercoledì
9 Giugno 2021
05:12
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Cronaca - Alessandria

Ripresa dei matrimoni? “Per ora meglio solo cresime, comunioni e battesimi”

Ripresa dei matrimoni? “Per ora meglio solo cresime, comunioni e battesimi”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Da giugno sono ufficialmente ripresi i matrimoni (quasi) come li conoscevamo prima della pandemia. A stabilirlo è stata la Cabina di regia del Governo anche in base all’andamento dei dati legati alla diffusione del Covid-19 lungo lo Stivale. Un andamento che da lunedì 14 giugno permetterà a quasi tutta Italia di entrare in zona bianca. Non mancheranno però ferree regole di comportamento. Su tutte il tanto chiacchierato Green Pass che dovrà essere esibito per partecipare al banchetto. In alternativa basterà l’autocertificazione che attesti la vaccinazione (anche una sola dose) o di essersi sottoposti a tampone – sia molecolare che rapido – con esito negativo nelle 48 ore precedenti l’evento. Regole e limitazioni che saranno presenti anche durante la festa di nozze. Perché se il numero delle persone per tavolata è libero, purché si rispetti il distanziamento sociale, dall’altra sono vietati i balli. Non le esibizioni musicali purché sia mantenuta la distanza di almeno tre metri dal pubblico. Insomma, un dedalo di regole che influenzeranno non poco le scelte dei futuri sposini.

Ma come stanno andando in questo inizio di giugno le cose nella nostra provincia? Curiosando sull’albo pretorio dei centri zona dell’Alessandrino salta subito all’occhio che qualcosa in effetti si sta muovendo. Ad Alessandria dall’1 all’8 giugno sono nove le coppie che hanno ufficialmente fatto richiesta di convolare a nozze. E se il capoluogo fa registrare numeri tutto sommato in riresa, non è così negli altri Comuni. A Casale Monferrato, ad esempio, l’albo pretorio mostra un’unica Pubblicazione di Matrimonio. Sono tre quelle di Valenza, due quelle di Novi Ligure, due quelle di Tortona e uno a Ovada. Per tutta la giornata di ieri, invece, non è risultato accessibile l’Albo Pretorio online del Comune di Acqui Terme. Dati comunque incoraggianti dopo un 2020 che ha visto tanti rinvii e un settore praticamente bloccato.

In leggera ripresa anche tutte quelle attività che ruotano attorno al mondo delle cerimonie in generale. Una ripartenza a singhiozzo e ancora caratterizzata “dal timore che questa pandemia ha generato oltre che dalle tante regole che bisogna rispettare“, spiegano alcuni ristoratori che abbiamo contattato. Anche perché il matrimonio è un’occasione “di festa e divertimento. Impedire di ballare, l’obbligo di distanziamento e l’incertezza su quello che accadrà da qui a un paio di mesi fanno propendere le coppie a procrastinare uno degli eventi più importanti della loro vita“. E se al momento molti hanno solo ricevuto richieste di preventivi o generiche informazioni per i mesi autunnali “qualcosa sta arrivando dai ‘vecchi’ clienti“. Ovvero quei ‘promessi sposi‘ – tanto per tirare in ballo Manzoni – che la pandemia ha costretto a rivedere e ridisegnare i propri piani. “Dato che i matrimoni non si organizzano da un momento all’altro, coloro che hanno dovuto rinunciare a convolare a nozze settembre o ottobre del 2020 ora stanno pensando di riprovarci in questo inizio d’estate“. Certo è che i mesi più produttivi, quelli di aprile, maggio e giugno sono ormai andati. “Solitamente a luglio e agosto non si sposa quasi nessuno. Incrociamo però le dita per settembre“.

Decisamente più a singhiozzo la ripartenza per gli atelier alessandrini. Molti non hanno voluto commentare la situazione “che è davvero difficile per quasi tutti noi“. Un silenzio testimone di un settore in forte crisi – “perché di abiti per matrimoni non se ne vendono molti“, azzarda qualcuno – ma ancora di più consapevole che buona parte della stagione “è ormai irrimediabilmente andata“. Una boccata d’aria per tutto il settore sta invece arrivando dalle altre cerimonie: battesimi, comunioni e cresime. In questi ultimi tre casi la ripartenza è stata più netta. “Questo anche grazie al numero limitato di invitati che permettono pranzi più controllati. Poi sono eventi completamente opposti rispetto ai matrimoni e con un’utenza decisamente diversa“, spiegano ancora i ristoratori. A cui si aggiungono gli atelier che “qualche abito l’abbiamo venduto, anche se il settore che tira di più è quello legato a bomboniere e confetti“. La speranza per tutti, ora, è che si arrivi il prima possibile all’immunità di gregge tanto attesa che permetterebbe un ritorno (graduale) alla normalità.

Photo by Olivia Bauso on Unsplash

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