Autore Redazione
venerdì
10 Settembre 2021
11:38
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Cronaca - Alessandria

Arrestato ufficiale giudiziario accusato di peculato. È ai domiciliari dopo aver tentato di inquinare le prove

Arrestato ufficiale giudiziario accusato di peculato. È ai domiciliari dopo aver tentato di inquinare le prove

ALESSANDRIA – Un ufficiale giudiziario del Tribunale di Alessandria, Agata Platania, è stato sottoposto agli arresti domiciliari il 30 agosto scorso dalla Polizia di Alessandria su disposizione del Gip dello stesso Tribunale con l’accusa di peculato. Il provvedimento è scattato dopo che, in seguito all’interrogatorio, la donna aveva contattato le persone coinvolte nelle indagini chiedendo di rendere dichiarazioni favorevoli in caso di convocazione davanti alla Polizia. Un tentativo di inquinamento probatorio che ha quindi configurato la necessità di procedere con la misura dei domiciliari.

Nel complesso l’operazione è frutto di una articolata attività di indagine della Squadra Mobile della Questura di Alessandria coordinata dalla Procura della Repubblica di Alessandria, che ha fotografato gravi e reiterate condotte illecite del pubblico dipendente.

Secondo quanto emerso la donna, in più circostanze, di propria iniziativa si era intromessa in procedure di pignoramento, tra debitore e creditore, sollecitando accordi tra le parti per la rateizzazione degli importi dovuti dal debitore. Questi accordi erano accettati di buon grado da entrambe le parti, soprattutto nei casi in cui il debitore versava in condizioni economiche di particolare difficoltà ma, come emerso, l’indagata in diverse occasioni avrebbe consegnato solo una parte di quanto versato dai debitori e trattenendo per sé, a volte temporaneamente, altre volte a titolo definitivo, delle somme che poi impiegava per sostenere il proprio stile di vita nettamente superiore alle proprie possibilità economiche. Grazie ai numerosi elementi emersi nel corso delle indagini la donna è stata sottoposta a interrogatorio dal Sostituto Procuratore titolare dell’indagine nel corso del quale l’ufficiale giudiziario accusato dell’accaduto, pur negando ogni addebito, ha ammesso di essersi inserita nelle procedure esecutive con piani di rientro definite irrituali. In seguito alle dichiarazioni la donna ha poi contattato i debitori chiedendo testimonianze favorevoli ed è quindi scattato l’arresto da parte della Squadra Mobile.

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