Autore Redazione
martedì
28 Settembre 2021
05:33
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Cronaca - Alessandria

L’Alessandrino si prepara alla raccolta del riso con una perdita di un milione di quintali

L’Alessandrino si prepara alla raccolta del riso con una perdita di un milione di quintali

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Anche la provincia di Alessandria si sta preparando alla raccolta del riso. Come già accaduto nel 2020, anche quest’anno la raccolta partirà in leggero ritardo a causa di semine tardive e temperature fredde che hanno spostato in avanti l’intero ciclo vegetativo del riso. A questo si aggiunge un finale d’estate anomalo con la presenza su tutti gli areali coltivati a riso di forti grandinate. Ecco che per il 2021 si prospetta un calo produttivo generale di un milione di quintali di riso.

“Le varietà di riso più comuni sul nostro territorio sono per il mercato da interno: Carnaroli, Arborio, Baldo, Roma e Sant’Andrea. Poi ci sono i Tondi, per i risi soffiati e il sushi, il Lungo B che è il riso Indica asiatico”, ha precisato Marco Deambrogio, risicoltore a Terranova e presidente zonale Cia Casale Monferrato. “Quest’anno ci sono stati alcuni cambiamenti sulle varietà di semina, secondo le statistiche si è verificata una flessione del 15% dei risi Tondi, un incremento dei Lungo B (gli Indica) del 18%, per i risi medi un calo del 25%, e un incremento del 5% dei Carnaroli. Nonostante una richiesta di mercato equilibrata, ci sono difficoltà nelle importazioni a causa dei costi elevati: il Lungo B, la varietà più coltivata, ha un prezzo di mercato al taglio superiore di 5 euro sull’anno scorso (ad oggi sono 35 euro/quintale contro i 30 dello scorso anno)“, ha poi aggiunto.

Un calo che, come spiega Deambrogio, riguarda anche territori al di fuori dell’Italia: “Abbiamo notizie sui risi delle Americhe, in calo di produzione a causa della siccità, ma non dovrebbero influire sul mercato italiano, mentre alcune ripercussioni le porteranno a livello europeo. Per quanto riguarda la qualità dei pochi campioni disponibili sul mercato, possiamo già dire che è buona“.

Photo by Sandy Ravaloniaina on Unsplash

 

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