Autore Redazione
lunedì
24 Gennaio 2022
10:07
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Cronaca - Alessandria

Le Rsa di nuovo in “situazione gravissima”: si prospettano chiusure a catena

Le Rsa di nuovo in “situazione gravissima”: si prospettano chiusure a catena

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – In un lungo appello le Direzioni delle R.S.A. Consorelle Ribero Luino di Ticineto e Soggiorno Airone di Giarole , di proprietà di Enti no profit in provincia di Alessandria, spiegano la difficile situazione in cui versano le strutture, tornate in emergenza per delle scelte che, pur indirettamente hanno finito per colpire queste realtà. Il mancato differimento della ripresa scolastica, per esmepio, ha aumentato i casi di positività nelle fmiglie e quindi anche negli operatori che lavorano nelle rsa, finendo per causare un nuovo isolamento. Questo esempio, si legge nell’appello rivolto alle istituzioni, fa precipitare le rsa in una “gravissima situazione“. Ecco il testo:

Le R.S.A. sono evidentemente state abbandonate nella scala di priorità del Governo e delle Istituzioni tutte. È palese , ma è solo un esempio di cui di discute molto al nostro interno, che non aver rimandato di qualche settimana l’apertura in presenza delle scuole a gennaio (che poteva anche essere compensata con una chiusura modestamente rimandata a giugno) ha come risultato, sicuramente non voluto ma oggettivamente collegato, la chiusura blindata delle R.S.A., dove il contagio avviene tramite gli operatori e le operatrici (senza alcuna loro responsabilità e che eroicamente da due anni combattono una battaglia terribile), soprattuto che hanno figli e figlie a scuola ad alta circolazione virale e che si infettano quasi sempre senza averne cognizione e sempre senza averne ovviamente colpa.

Il Governo e le Regioni forse pensano che avendo fornito gli utilissimi vaccini e dando gratis un po’ di tamponi antigenici non sempre golden (che esitano, soprattutto con la variante Omicron del Sars Covid 19 in parecchi, stando ai nostri modesti conti, falsi negativi) tutto sia risolto?
Chi paga i tamponi molecolari che dobbiamo per forza fare noi gestori per controllare i casi dubbi e gli stessi tamponi antigenici ulteriori alla fornitura standard in caso di screening ripetuti oltre lo standard settimanale (almeno 2 alla settimana per operatori e ospiti)? Chi paga il costo operativo degli isolamenti in camera degli ospiti (oltre che il prezzo etico e psicologico e ambientale del profondo disagio degli ospiti stessi incolpevoli e costretti a privarsi di quel poco di socialità collettiva e di contatto protetto con i famigliari oltre che di tutti i servizi non indispensabili ma gratificanti )?

Chi paga il blocco degli ingressi che è moralmente obbligatorio con anche un solo soggetto positivo in Struttura? Chi paga l’aumento del 100 per cento dell energia elettrica e dei combustibili per riscaldamento (nelle Rsa non si può certo mantenere le temperature delle case di abitazione  ma almeno 2 /3 gradi in più, per ovvi motivi di habitat) con le convenzioni con il SSN e la Regione e i Comuni singoli o associati a prezzi praticamente invariati da anni e con ristori dei costi pandemici risibili e spesso distribuiti in modalità che sicuramente per nostri limiti intellettuali ci risultano spesso di difficile comprensione? Chi paga una inflazione che morde su tutte le forniture essenziali e che si scarica anche sulle famiglie, rendendo impossibile qualsiasi adeguamento delle rette?
Noi strutture private, non sostenute dagli aiuti di Stato, ovviamente insieme agli ospiti e alle loro famiglie. Ma è evidente che i vecchi malati non producono Pil agli occhi dei Guru dell economia (non è vero ma non sembra essere capito) e soprattutto non consumano e che quindi altre sono le priorità (con tutto il rispetto per il mondo della Scuola e dei suoi splendidi operatori che vivono situazioni agghiaccianti al pari delle nostre). Tutto ciò comporterà la desertificazione del nostro settore socio sanitario e chiusure a catena o nei casi meno virtuosi una pericolosa riduzione della qualità delle prestazioni (non certo da parte dei firmatari dell appello).

Saremmo del parere di denunciare collettivamente sia all opinione pubblica sia nelle sedi di giurisdizione (non sarebbe la prima volta) tutti gli organismi che possono essere oggettivamente corresponsabili di questa gravissima situazione (non escludiamo che profili di danno nei confronti degli anziani in R.S.A. siano valutati da pool di nostri legali esperti penalisti) di cui al Governo dei migliori e alle articolazioni dello Stato non cale evidentemente molto, tranne lodevoli e purtroppo marginali eccezioni. Ringraziamo chi ci sosterrà e siamo a disposizione per ogni tipo di confronto e a iniziative di sensibilizzazione anche ad alto livello di visibilità (se necessario anche flash mob creativi come, per esempio non esaustivo, immagini delle Strutture con le Bandiere abbrunate in segno di lutto per le inutili morti e sofferenze di innumeri anziani e malati, pur nell assoluto o anche esaltato rispetto nei confronti delle Istituzioni in sè che quelle bandiere rappresentano)”.

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