Autore Redazione
martedì
4 Agosto 2015
22:00
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Cronaca - Piemonte

Mese di luglio anomalo: condizioni di caldo estreme e prolungate

Mese di luglio anomalo: condizioni di caldo estreme e prolungate

PIEMONTE – E’ stato il 21 luglio il giorno più rovente del mese che ci siamo da poco lasciati alle spalle. Proprio in quella giornata, ha spiegato il Direttore di Arpa Alessandria, Alberto Maffiotti, ben 6 delle 7 stazioni di monitoraggio della temperatura collocate in provincia hanno infatti superato i 40 gradi. Una temperatura “anomala” per il territorio o, quanto meno, lontana dal valore medio registrato negli ultimi anni. Le variazioni più alte delle “massime” pari a 6-7°, sono state registrate da Arpa proprio nell’alessandrino, oltre che nel verbano e biellese. Meno marcate invece nel torinese, pari a 5°.

L’anticiclone di matrice africana che ci ha fatto boccheggiare a luglio non è riuscito a far schizzare in alto la colonnina di mercurio quanto “l’infernale” estate del 2003, ma è stato “mediamente più caldo”. Anche se a luglio le massime sono state meno “estreme” rispetto a quelle di 12 anni fa, il caldo delle ultime settimane ha avuto un impatto maggiore sulla popolazione perché è stato “continuo” e non ci ha dato respiro. Solo negli ultimi giorni le temperature si sono abbassate, ma si è trattato solo una piccola tregua.

Oltre alle temperature, a luglio, sono stati però alti anche i valori di ozono. Arpa ha infatti registrato numerosi superamenti rispetto all’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana (massimo della media su 8 ore > 120 microgrammi/m3). Grazie alle piogge degli ultimi giorni  livello si è ora abbassato e dopo essere stato 2 (su una scala a 4 livelli da 0 a 3), adesso è sceso al livello 1 sulle pianure e tenderà a toccare  0 sull’intera regione nei prossimi giorni, quando sono previste nuove perturbazioni.

A incidere sul livello di ozono, ha spiegato ancora il Direttore di Arpa Alessandria, è stata ovviamente l’assenza di pioggia. In diverse zone della regione non è caduta neppure una goccia d’acqua per ben 60 giorni e in circa 2 mesi le precipitazioni non hanno comunque superato i 2-3 millimetri “praticamente valori da deserto”.  In estate non c’è un incremento di quelli che sono gli inquinanti tipici dei mesi più freddi, ha aggiunto Maffiotti, perché l’atmosfera è “più ampia” e quindi è maggiore anche  il volume d’aria in cui queste sostanze si possono diluire. L’assenza di nuvole in cielo e gli ultravioletti  favoriscono  però la formazione di ozono. ”A livello regionale il dato più alto è stato di  240 microgrammi/m3 registrato nel verbano, mentre l’alessandrino si è attestato sui 200. L’ozono è un inquinante che non si percepisce né alla vista né all’olfatto, ma essendo un ossigeno altamente reattivo tende a dare problemi di respirazione. Per questo si consiglia di non stare all’aperto e non fare attività fisica durante le ore più calde della giornata”.

Un consiglio che rimane valido anche in questo mese di agosto, intenzionato a riservare altre settimane di temperature oltre la media del periodo. “I cambiamenti climatici ci costringeranno ad affrontare situazioni estreme molto importanti. Le anomalie climatiche non sono uguali in tutte le zone della terra e cambiano di anno in anno. Basti pensare – ha concluso Alberto Maffiotti – alle basse temperature e alle frequenti piogge dell’estate 2014 e invece al caldo e alla siccità di questi ultimi mesi estivi”

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