Autore Redazione
domenica
6 Febbraio 2022
17:24
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Cronaca - Piemonte

Il Piemonte istituirà un fondo d’emergenza per il settore delle piscine

Il Piemonte istituirà un fondo d’emergenza per il settore delle piscine

PIEMONTE – Non solo le discoteche e le attività che basano il loro business sul divertimento notturno. Il Covid e le restrizioni pensate per arginarlo stanno mettendo a dura prova diversi comparti economici del nostro Paese. Tra queste il mondo delle piscine “trai i primi a interrompere le attività e tra gli ultimi a ripartire“, ha sottolineato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, che ha portato il suo pensiero di vicinanza, insieme al vicepresidente del Consiglio regionale Franco Graglia e alla consigliera regionale Alessandra Biletta, oggi durante la tavola rotonda organizzata dal Comitato regionale piemontese della Federazione Italiana Nuoto.

Il governatore piemontese ha spiegato che si tratta di un comparto “che dà lavoro a tantissime persone e che ora viene ulteriormente colpito dai rincari che il costo dell’energia ha portato nelle bollette e nei costi di mantenimento, che per questi impianti sono estremamente elevati con le utenze che arrivano perfino al 40% delle spese complessive per garantirne il funzionamento“. Per questo la Regione lavorerà “insieme all’assessore allo Sport Fabrizio Ricca per trovare tutte le strade possibili, sia a livello nazionale che regionale, per aiutare il comparto ad affrontare questa situazione. Da una parte sollecitando il Governo, affinché vengano stanziati dei ristori che tengano conto di questa criticità, e dall’altra sul nostro territorio istituendo un fondo di emergenza regionale che possa essere di supporto, anche coinvolgendo le grandi aziende produttrici di energia“.

Cirio ha poi annunciato che parallelamente, “attraverso uno specifico ordine del giorno in Consiglio regionale ci attiveremo per una sinergia tra Governo, Regioni, Anci per gli Enti locali e Coni. Ne va del futuro e della vita di tante famiglie, ma anche del futuro dei nostri impianti che hanno bisogno di essere vissuti e di restare aperti, perché ancor peggio dell’usura del tempo c’è quella del non utilizzo”.

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