Autore Redazione
giovedì
3 Marzo 2022
05:31
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Cronaca - Piemonte

Covid e caro bollette: sul Bellavita si “abbatte la tempesta perfetta ma noi proseguiamo per i clienti”

Covid e caro bollette: sul Bellavita si “abbatte la tempesta perfetta ma noi proseguiamo per i clienti”

SPINETTA MARENGO – “Pensare anche solo lontanamente di fare impresa in una situazione del genere è folle“. A dirlo è Marco Ghiglione, amministratore delegato del Bellavita di Spinetta Marengo. Sulla struttura, secondo quanto spiegato dall’ad, “si è abbattuta la tempesta perfetta tra le limitazioni imposte per limitare la diffusione del Covid-19 e un caro bollette che ha fatto aumentare i costi di gestione in maniera esorbitante“. Tanto che il Parco Benessere alle porte di Alessandria, riaperto da un pool di imprenditori genovesi dopo uno stop di cinque anni a seguito di un fallimento, nel 2022 chiuderà con un passivo di 450 mila euro alla voce costi utenze. “Una cifra importante che andremo a spalmare però sugli utili dei prossimi anni in attesa che la situazione, almeno quella pandemica, rientri il prima possibile“, spiega Ghiglione.

L’amministratore delegato però rassicura la clientela: “Dopo che abbiamo riaperto la struttura abbiamo faticato a riconquistare la fiducia di chi oggi è un nostro abbonato. C’era diffidenza dopo quanto si era verificato negli anni precedenti. Ora che il Bellavita sta funzionando e ha una proprietà solida alle spalle non vogliamo deludere chi ci ha scelto e chi ci sceglierà. Per questo andremo avanti anche in situazioni proibitive per chi vuole fare impresa“. La struttura ricettiva, come molte altre aziende, si è vista improvvisamente raddoppiare i costi delle forniture di gas ed elettricità. “Tanto che nel giro di poco tempo siamo passati a pagare di bolletta della luce dai 32 mila euro di novembre 2019 ai 51 mila del 2021“, il tutto con un consumo energetico pressoché invariato. Stessa cosa per le forniture del gas: “A dicembre 2019 pagavamo 90 mila euro mentre nello stesso mese, però del 2021, siamo passati a dover pagare 120 mila euro“.

Ad aggravare la situazione la pandemia: “A oggi noi abbiamo ancora una capienza ridotta pari intorno al 70% che, tutto sommato, è già accettabile anche se ci auspichiamo che presto potremo avere il 100%. Il vero dramma è stato nei periodi di dicembre e gennaio, quando si è raggiunto il picco dei contagi. In quel periodo la percentuale delle persone che accedevano alla struttura è sceso intorno al 25-30%“. Il gruppo genovese però non molla e rilancia: “Pensiamo che il Bellavita abbia una grande potenzialità che possa attrarre persone anche fuori da Alessandria. Per questo, dopo cinque anni di chiusura, abbiamo investito fortemente su questo centro benessere e fitness. Il nostro obiettivo è superare questo momento di difficoltà che sta colpendo tutta l’imprenditoria italiana. È qualcosa che dobbiamo a noi stessi e ai nostri clienti“.

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