Autore Redazione
giovedì
27 Agosto 2015
22:00
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Cronaca - Piemonte

Regione: “nessun caso di ‘febbre del Nilo’ in Piemonte”

Regione: “nessun caso di ‘febbre del Nilo’ in Piemonte”

PIEMONTE – In Piemonte non si è verificato al momento, negli esseri umani, nessun caso difebbre del Nilo’ o ‘West Nile’ (WNV) e le notizie relative a un ricovero riguardano un paziente della Lombardia, lì diagnosticato e successivamente trasferito in Piemonte. Lo ha precisato il Sistema di Sorveglianza entomologica e veterinaria del Piemonte (Istituto Zooprofilattico Sperimentale, Seremi e servizi veterinari regionali) che ha rilevato alcune positività in zanzare e uccelli, in alcune aree al momento ristrette alle province di Novara e di Alessandria (già interessate anche l’anno scorso). Nessun blocco inoltre delle donazioni del sangue in provincia di Alessandria e in quella di Novara dove prima della donazione le persone saranno sottoposte a un test specifico. Nelle restanti province invece i donatori che abbiano soggiornato almeno una notte nelle aree alessandrine o novaresi non potranno donare per i prossimi 28 giorni. Queste misure consentono di mantenere la sicurezza trasfusionale e la disponibilità di sangue a livello locale, regionale e nazionale.

Il virus di origine africana può essere trasmesso all’uomo da un particolare tipo di zanzara, la pericolosità è bassa, infatti solo in pochi casi (circa 1% della popolazione generale) determina una malattia molto grave che consiste in una meningoencefalite, negli altri casi decorre in forma asintomatica o con una sindrome febbrile. I soggetti più esposti alle complicanze più gravi sono quelli con difese immunitarie deboli (di solito anziani e neonati).
Il virus in questione è presente già da anni in altre Regioni italiane e il suo riscontro nelle zanzare e negli uccelli consente di attivare tempestivamente misure di prevenzione alla diffusione nell’uomo nei territori interessati.

Fino ad ora in Italia e in Piemonte per il ‘West Nile’ (WNV) nessuna area è stata “bloccata” per le donazioni di sangue ed emocomponenti e nessuna trasmissione trasfusionale è stata rilevata.
In Piemonte l’applicazione delle misure di prevenzione trasfusionale è stata tempestiva all’interno della Rete Trasfusionale ed è attiva da metà agosto. Essa proseguirà fino a quando necessario in relazione alle informazioni del Sistema di Sorveglianza e alla disposizioni ministeriali. 

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