Autore Redazione
lunedì
2 Maggio 2022
10:56
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Cronaca - Valenza

“Bulgari ha cambiato il modo di fare azienda in città”. Barberis ai saluti da presidente settore orafo di Confindustria

“Bulgari ha cambiato il modo di fare azienda in città”. Barberis ai saluti da presidente settore orafo di Confindustria

VALENZA – Mercoledì 4 maggio il Gruppo Aziende Orafe Valenzane di Confindustria Alessandria cambierà il suo timoniere. Dopo 10 anni lascia infatti Francesco Barberis al termine di una presidenza lunga e costellata da “tante e complesse difficoltà, a partire dall’epidemia che ha stravolto le nostre vite“. Il presidente uscente sottolinea che “andrò a ricoprire il ruolo di consigliere per portare sempre il mio contributo a questa associazione. Le linee guida verranno così dettate da un nuovo presidente e un nuovo consiglio“. Barberis sostiene che in questi anni ha vissuto “un’esperienza bella ma complicata, un’ottima sfida che ha portato a ottenere anche alcuni risultati positivi“.

Il presidente uscente del Gruppo Aziende Orafe ha parlato di un netto cambiamento del settore in 10 anni: “Oggi sono 4500 gli addetti quando prima ce ne erano oltre 6000 e anche le aziende erano maggiori rispetto a quelle che ci sono ora. Ricordo che ho mosso i miei passi in una città viva ma in difficoltà a causa dell’onda lunga dei competitor di Paesi produttivi terzi“. In questo lungo lasso di tempo, Barberis spiega che “sono cambiati i volumi, i clienti e i mercati. Oggi siamo nelle condizioni di rilanciarci e di affrontare nel migliore dei modi questo mercato. Quello valenzano era un comparto che non conosceva la parola industria. Valenza era una città dell’artigianato orafo. Adesso ci sono diverse aziende importanti con oltre 50 addetti. A cambiare il modo di fare industria è stato l’arrivo di Bulgari che ha portato una ventata di innovazione“.

Sul fronte economico l’ormai ex presidente del Gruppo Aziende Orafe Valenzane di Confindustria ritiene che in questo 2022 “ci troviamo con dei dati leggermente peggiori rispetto al 2021. L’anno scorso è stato un anno straordinario per le esportazioni estere dettate però dai grandi marchi. I piccoli orafi, invece, hanno avuto difficoltà. Va detto che c’è sempre bisogno di manodopera che sarà fondamentale per la sopravvivenza del distretto orafo. E per manodopera non si intendono solo orafi e incastonatori ma anche ingegneri gestionali, persone che gestiscano le macchine e altre figure“. Poi uno sguardo alla situazione internazionale con il “fattore guerra che inciderà molto. A oggi la fetta di mercato legato ai cittadini ucraini e russi è sparito e questo è un problema“. Da qui una considerazione personale: “Sulle sanzioni non vendere ai russi farà più danno a noi che a loro. Ma speriamo che la guerra finisca presto, soprattutto dal punto di vista umano più che economico“.

Sul futuro Barberis non si sbilancia: “Fare un focus piuttosto che un’analisi sul futuro è molto difficile se non addirittura impossibile. Penso comunque che con il passare del tempo ci sarà sempre più spazio per le grandi aziende anche se le piccole, e questo me lo auguro, riusciranno a ritagliarsi un angolino in questo settore. La speranza è comunque che sempre più grandi marchi arrivino a Valenza“.

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