Autore Redazione
venerdì
24 Giugno 2022
05:05
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Cronaca - Alessandria

Siccità, Regione Piemonte: “Da impianti idroelettrici 38 m3 di acqua per 15 giorni, la metà del fabbisogno”

Siccità, Regione Piemonte: “Da impianti idroelettrici 38 m3 di acqua per 15 giorni, la metà del fabbisogno”

PIEMONTE – Secondo Regione Piemonte le disponibilità ricevute dai gestori degli impianti idroelettrici consentiranno di rilasciare per 15 giorni circa 38 milioni di metri cubi d’acqua in tutto. Enel, inoltre, è pronta a erogare quasi 1,8 milioni di metri cubi al giorno attraverso le dighe della Valle Gesso, Val Varaita, Rochemolles e dell’Ossola, da Iren di 500.000 metri cubi al giorno attraverso gli invasi di Ceresole e Telessio in Valle Orco e da Italgen di circa 259.000 metri cubi al giorno attraverso le centrali a valle della diga del Chiotas di Entracque.

Secondo l’Anbi, l’associazione dei consorzi irrigui, però questi provvedimenti colmerebbero solo la metà del fabbisogno ritenuto accettabile per dare sollievo alle colture in questa fase critica e solo un quinto di quello che secondo l’assessorato all’Agricoltura sarebbe invece ottimale, ovvero circa 13.5 milioni di metri cubi al giorno.

“Abbiamo due settimane di tempo, non oltre, in cui cercare di governare la risorsa acqua per quella poca che è rimasta, sperando di riuscire a superare questi 15 giorni in cui tutte le piante e le coltivazioni sono in una fase fenologica, cioè in uno stadio tale per cui superato questo momento forse possiamo sperare un po’ meglio” ha detto Vittorio Viora, presidente piemontese e vice presidente nazionale di Anbi, l’associazione nazionale del consorzi per la gestione e la tutela del territorio è delle acque irrigue.

“Questo non vuol dire che passati 15 giorni se non c’è anche un apporto di carattere piovoso il disastro non potrebbe ancora avvenire, ma noi ragioniamo di settimana in settimana, di 15 giorni, perché la situazione è tale che oramai tutti gli indicatori dicono che la risorsa acqua è veramente ai minimi termini. Inoltre ci preoccupa anche l’idropotabile, un settore che per ora non risente ancora di problematiche, tranne alcune piccole zone, ma che è strettamente collegato poiché i consorzi irrigui con tutta l’attività che fanno di irrigazione alimentano le falde sotterranee. Per questo dovranno essere indetti gli stati generali dell’acqua per cercare con tutti gli stakeholders che ci sono nel campo dell’irrigazione, dell’idropotabile, dell’energia elettrica, di cominciare a ragionare insieme e trovare una soluzione”, ha concluso il presidente piemontese di Anbi.

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