Autore Redazione
venerdì
1 Luglio 2022
05:18
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Cronaca - Alessandria

Il Po in secca e quella spazzatura abbandonata e riemersa: “Una visione scioccante”

Il Po in secca e quella spazzatura abbandonata e riemersa: “Una visione scioccante”

VALENZA – Francesco Sangalli è un videomaker e documentarista freelance di 26 anni che da Desio, paese della Brianza dove è nato, si è trasferito a Valenzaper seguire la mia compagna assunta da un’azienda orafa“. Nella città dell’oro ha deciso di documentare la situazione di secca del fiume Poper realizzare un documentario insieme ad altri due ragazzi e raccontare i devastanti effetti del cambiamento climatico sul nostro pianeta“.

Ecco che armato di videocamera si è recato sulle sponde del Po valenzano per immortalare il grande fiume in difficoltà. “Ma quando sono arrivato sono rimasto colpito da un’altra disgrazia del nostro tempo: la presenza di spazzatura praticamente ovunque“, spiega Francesco. Quella visione ha portato Francesco a scattare delle foto per raccontare “il degrado di un’area già martoriata dalla siccità e su cui si sono accaniti diversi incivili“.

Quello che ha stupito Francesco non è stata solo la presenza di rifiuti sporadici “abbandonati da qualcuno che aveva bivaccato molto probabilmente la sera prima” quanto piuttosto “i tanti ingombranti lasciati marcire nella vegetazione e a filo della riva“. Insomma lungo il Po c’era “più spazzatura che acqua“. Da qui è nata una domanda spontanea nel giovane videomaker: “Perché la gente si prende la briga di caricarsi in macchina dei rifiuti e, piuttosto che portarli gratuitamente in discarica, preferisce inerpicarsi in zone impervie per abbandonarli rischiando poi anche di essere scoperti e multati?“.

Una domanda a cui Francesco, come molti prima di lui, non hanno ancora trovato risposta. Soprattutto perché quel pattume non era una cosa nuova, quanto piuttosto un fenomeno reiterato nel tempo dato che “molti ingombranti erano sporchi di fango del fiume“. Fatto sta che il 26enne, davanti a quello scempio, non è rimasto con le mani in mano e, dopo aver trovato un paio di sacchetti abbandonati, li ha riempiti di quello che trovava per conferire il tutto nei bidoni e segnalato la grave situazione. “Non mi è mai capitato di vedere una tale inciviltà in giro per l’Italia durante i miei documentari. Solo in Africa la situazione era peggiore, ma là non esiste un sistema di raccolta dei rifiuti e nemmeno la cultura del riciclo“.

Foto concesse da Francesco Sangalli 

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