Autore Redazione
lunedì
21 Settembre 2015
22:00
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Cronaca - Alessandria

Moderata crescita per la produzione industriale alessandrina

Moderata crescita per la produzione industriale alessandrina

PROVINCIA – Moderata crescita per la produzione industriale alessandrina. Nel secondo trimestre dell’anno il comparto ha registrato un +1,6% rispetto a un anno fa. Il dato emerso dalla 175a indagine congiunturale sull’industria manifatturiera realizzata da Unioncamere Piemonte è di poco inferiore alla media piemontese (+2,2%). La rilevazione ha coinvolto 158 imprese industriali della provincia di Alessandria, per un numero complessivo di 5.633 addetti e un fatturato complessivo di 1,7 miliardi di euro (€ 1.700.933.825).

I segnali positivi ci sono, anche se manca ancora una spinta decisa e costante verso una ripresa solida”, ha commentato Gian Paolo Coscia, Presidente della Camera di Commercio di Alessandria. “La micro-industria è molto in difficoltà, e anche la piccola industria – sebbene in misura minore –  e questo mi preoccupa se penso al tessuto tradizionale della nostra imprenditoria, fatto di realtà di ridotte dimensioni. Rilevo però, parallelamente, che la struttura imprenditoriale sta mutando nel tempo a favore delle società di capitali, e questo mi conforta nel pensare che si sta gradualmente rafforzando la nostra stessa idea di impresa, che viaggiando su binari sempre più globali tende a cambiare e adattare la propria ossatura alle nuove sfide. Da parte nostra siamo impegnati a vivere la presente fase di incertezza istituzionale come una sfida. Una sfida da accogliere in positivo per dimostrare nei fatti che le Camere di Commercio sono componenti utili del sistema e, anzi, rappresentano già oggi un comparto di Pubblica Amministrazione che funziona”.

Settorialmente, l’andamento della produzione industriale è soddisfacente: più della metà dei dati  di  media  è  positivo,  con  una  buona  performance  complessiva  dell’industria  alimentare  (+6,4% – media sostenuta dalla positività del dato sulla grande industria alimentare) e due negatività equivalenti e contenute: gioielleria (-2,6%) e “altre industrie manifatturiere” (-2,6%).

Sotto il profilo della classe dimensionale,  due ottimi risultati, rispettivamente,  per la media  industria (+6,8%) e per la grande  (+7%)  affiancati dalla lieve negatività della piccola industria  (-1,2%) e da quella più incisiva della micro-industria (-4%).

Scendendo nel dettaglio la grande industria  alimentare segna il dato più elevato: +13%, mentre  la  micro-industria  chimica quello più basso (-13,3%).I due settori delle industrie chimiche e  delle industrie  metalmeccaniche  segnano  complessivamente buoni risultati: rispettivamente, +3,6% e +3%, e al loro interno registrano il secondo e terzo dato più elevato delle risultanze  (+11,2% industrie metalmeccaniche, +8,2% industrie chimiche).

La micro-industria, come già rilevato, registra la  performance di classe peggiore, trainata al ribasso dal -13,3% dell’industria chimica;

La piccola industria contiene positività e negatività  accentuate che sostanzialmente  ne bilanciano il risultato complessivo portandolo a una lieve negatività (-1,2%). Al proprio interno la piccola  industria  contiene il secondo e terzo dato più negativo delle risultanze: altre industrie manifatturiere -8,8%, gioielleria -6,6%.

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