Autore Redazione
mercoledì
25 Novembre 2015
23:00
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Cronaca - Italia

Trasparenza nelle aziende sanitarie: l’Ospedale di Alessandria finisce tra “i peggiori 10”

Trasparenza nelle aziende sanitarie: l’Ospedale di Alessandria finisce tra “i peggiori 10”

ITALIA – Migliora, ma lascia ancora a desiderare, il livello di trasparenza delle aziende sanitarie locali in relazione alla disposizioni previste dalle più recenti normative in materia, tra cui la legge anticorruzione.  Il monitoraggio delle azioni messe in atto dalle aziende sanitarie, nei giorni scorsi, ha portato alla pubblicazione del primo rapporto “Trasparenza, etica e legalità nel settore sanitario‘ (clicca QUI per accedere al documento).

Il dossier, frutto della collaborazione tra Libera, Avviso Pubblico, Coripe Piemonte, Gruppo Abele e l’Agenas, Agenzia nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, ha sintetizzato i dati raccolti a luglio 2015 sfogliando i siti web di 240 aziende sanitarie italiane (locali, ospedaliere, Irccs). Il documento ha in particolare verificato la presenza e le modalità di pubblicazione  delle informazioni più significative previste dalla legge e, in particolare, i documenti di bilancio, i bandi di gara e di concorso, i rapporti con le strutture private accreditate, le liste di attesa e la divulgazione delle informazioni sulla giornata della trasparenza. In generale, il tasso di adempimento medio ai 24 parametri presi complessivamente in considerazione è appena superiore al 70% a livello nazionale. C’è però chi brilla per scrupolosità come ULSS 1 Veneto Orientale che ha totalizzato il punteggio pieno o l’Emilia Romagna, che con 5 aziende sanitarie nelle prime 10 posizioni, ha dimostrato particolare attenzione alle disposizioni in materia di trasparenza e legalità. Decisamente meno positivi, invece, i dati delle aziende sanitarie piemontesi prese in considerazione che, complessivamente, hanno mostrato un tasso di adempimento medio ai 24 parametri inferiore al 70%.

Particolarmente negativo, poi, il risultato dell’Ospedale SS Antonio Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, unica struttura sanitaria del Nord finita nella poco lusinghiera classifica dei “peggiori 10”, con solo 10 dei 24 criteri soddisfatti, pari a una percentuale del  41.7%.

“Un pessima figura” per le aziende sanitarie piemontesi, secondo il consigliere regionale M5S Piemonte Davide Bono, anche vicepresidente Commissione Sanità.  “Per quanto riguarda la voce “trasparenza delle procedure di gara per regione – ha sottolineato – il Piemonte  figura tra le peggiori 5 regioni dove le aziende hanno reso disponibile la pagina web “Bandi di gara”. Sonora bocciatura anche alla voce “pubblicazione dei bandi di concorso”, peggio del Piemonte risultano solo Puglia e Campania. Analogo discorso la trasparenza dei tempi d’attesa dove la nostra regione è tra le peggiori dieci”. Risultati “allarmanti” che, uniti a quelli dell’Azienda ospedaliera di Alessandria, secondo Davide Bono, devono indurre l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta e il direttore generale Fulvio Moirano “a una seria riflessione” e portare a “un intervento risolutivo sulle Asl piemontesi per potenziare la trasparenza e le informazioni al cittadino”. “Provvedimenti già chiesti in aula dal Movimento 5 Stelle ma bocciati dalla maggioranza” ha poi chiosato il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle.

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