Autore Redazione
mercoledì
16 Dicembre 2015
23:14
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Cronaca - Piemonte

Il Piemonte è la regione con l’incremento dei biglietti ferroviari più alto d’Italia

Il Piemonte è la regione con l’incremento dei biglietti ferroviari più alto d’Italia

ALESSANDRIA -Se lo chiedete ai pendolari sicuramente lo sanno, ma ora lo certifica anche Legambiente nel suo rapporto ‘Pendolaria‘: il Piemonte è la regione con il rincaro dei biglietti ferroviari più elevato in assoluto. In 5 anni, dal 2010 al 2015, l’incremento è stato del 47,3%. Solo una regione si è avvicinata al Piemonte ed è, guarda caso, una realtà confinante, la Liguria, dove i ticket sono saliti del 41,24%.

Legambiente ha poi sottolineato il forte taglio al settore ferroviario dal 2010 a oggi, pari all’8,4%, “proprio quando, nel momento di crisi, è aumentata la domanda di mobilità alternativa più economica rispetto all’auto”.

In Piemonte inoltre circa 33 mila pendolari sono rimasti a piedi dopo la soppressione di ben 14 linee ferroviarie dal 2010 ad oggi

Chi è stato al Governo in questi anni ha una forte responsabilità rispetto alla situazione che vivono i pendolari – ha dichiarato Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’AostaRispetto al 2009 le risorse da parte dello Stato per il trasporto pubblico su ferro e su gomma sono diminuite del 25% con la conseguenza che le Regioni, a cui sono state trasferite nel 2001 le competenze sui treni pendolari, hanno effettuato in larga parte dei casi tagli al servizio e aumentato le tariffe. Il trasporto pendolare dovrebbe essere una priorità delle politiche di Governo perché risponde a una esigenza reale e diffusa dei cittadini e perché, se fosse efficiente, spingerebbe sempre più persone ad abbandonare l’uso dell’auto con vantaggi ambientali, climatici e di vivibilità delle nostre città. Eppure, un cambio di rotta delle politiche di mobilità ancora non si vede. Nella Legge di Stabilità – ha continuato Dovana – non c’è nessuna risorsa per l’acquisto di nuovi treni o per il potenziamento del servizio, mentre gli stanziamenti erogati dalle regioni sono talmente risibili da non arrivare, in media, nemmeno allo 0,28% dei bilanci. La nostra mobilitazione a fianco dei pendolari punta a cambiare questo stato di cose. Governo e Regioni devono impegnarsi concretamente per migliorare il trasposto pubblico su ferro”.

Il risultato finale comunque, per tutta italia, è di una rete ferroviaria fatta di treni vecchi, lenti, su linee troppo spesso colpite da tagli e ritardi. “La situazione del trasporto ferroviario è sempre più divisa in due, tra un’Alta Velocità con servizi più veloci e moderni e un servizio locale con diffusa situazione di degrado che spinge purtroppo i cittadini all’uso dell’auto privata, con aggravio dei costi, del traffico veicolare, dell’inquinamento. Eppure, sono circa 3 milioni le persone che ogni giorno in Italia utilizzano i treni per raggiungere i luoghi di lavoro o studio.”

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