Autore Redazione
mercoledì
23 Dicembre 2015
23:00
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Cronaca - Alessandria

“C’era una volta” il trasporto pubblico per i pendolari dell’Università del Piemonte Orientale

“C’era una volta” il trasporto pubblico per i pendolari dell’Università del Piemonte Orientale

ALESSANDRIA – Comincia con “c’era una volta“,  ma la storia scritta da Valerio Marinucci, dipendente dell’Università Piemonte Orientale, non somiglia per nulla a una fiaba a lieto fine. Valerio, anche Mobility Manager dell’Ateneo, ha sfruttato la fantasia e l’ironia per denunciare il calvario vissuto quotidianamente dai dipendenti dell’Upo e dagli studenti universitari che devono spostarsi tra Alessandria e Vercelli. Nella storia scritta da Valerio è ad esempio una “strega cattiva” ad aver fatto sparire il treno  Alessandria-Casale-Vercelli, lasciando ai pendolari solo il servizio bus, di cui ha pure raddoppiato il costo degli abbonamenti mensili (passati da circa 50 euro agli attuali 100,50) . In questa fiaba, che è purtroppo la realtà, c’è anche un sadico Babbo Natale che dopo aver puntualmente dispensato il dono di improvvise sospensioni del servizio, quest’anno ha deciso di cambiare “regalo” e interrompere le corse alle 15, lasciando come ultimo collegamento per i pendolari alessandrini il bus delle 13.40.Per la prima volta in assolto, e da qui la mia nottata insonne e conseguente  fiaba – ha sottolineato Valerio – hanno deciso di applicare questo “orario non scolastico” nelle settimane di vacanza. Peccato, però, che hanno tenuto corse utili magari agli studenti, che sono a casa, ma di certo non ai lavoratori“.

Grazie al nuovo inatteso regalo di Natale, i pendolari della linea Alessandria-Vercelli per l’ennesima volta hanno quindi pagato un servizio che non possono utilizzare. “Magari le scelte di Trenitalia saranno anche economicamente sostenibili ma hanno creato una situazione insostenibile per noi pendolari, aggravata anche dalla assenza totale di comunicazione”. I viaggiatori, ha anticipato Valerio, hanno iniziato a raccogliere le richieste per ottenere il rimborso dell’abbonamento. Il denaro, però, non basterà a ripagarli dei disagi patiti. “Io non so chi prende queste decisioni, ma di certo non è un pendolare di questa tratta. Mentre sulle direttrici, Genova, Torino e Milano ci sono comunque delle alternative, anche se tristi,  qui no. Noi rimaniamo a Vercelli”.

Di seguito la “fiaba-denuncia” scritta e gentilmente inviata alla redazione da Valerio Marinucci.

C’ERA UNA VOLTA……

Tanti anni fa (neanche troppi, in verità) c’era il treno Alessandria/Casale/Vercelli, con una linea bus integrativa del servizio, ad un costo (biglietto corsa singola o abbonamento) che permetteva di fruire indifferentemente delle corse, con una certa copertura oraria all’epoca piuttosto soddisfacente.

QUI ARRIVA LA STREGA (MA CATTIVA EH?)

Poi la ferrovia è passata a miglior vita, per cui è rimasta a disposizione soltanto la linea bus, con praticamente un raddoppio dei costi per l’utenza (non è un errore, il servizio si è ridotto in maniera drammatica e il costo è lievitato del doppio in pochi anni, da meno di 50 euro agli attuali 100,50 per l’abbonamento mensile).

Quindi paghi il doppio per un servizio ridotto al lumicino.

SOLI E DISPERSI NEL GELO

lasciando da parte il fatto che ogni anno (tutti gli anni!!!!!) dobbiamo viaggiare per almeno un mese (di solito tra ottobre e novembre) al freddo (e in autostrada con temperature esterne verso 0 °C vi assicuro che per i poveri pendolari si fa duretta, e si badi bene che sono vietati i falò a bordo), cosa che, dopo pietose e prolungate lamentele, viene faticosamente risolta a inverno incipiente o inoltrato (dipende),

– lasciando stare che una delle Società ha sportello da un’altra parte della città e orari di apertura in cui noi siamo sul bus o al lavoro a Vercelli, per cui per poter pagare occorre

a) fare un clamoroso tour de force arrivando spesso a sportello chiuso (ho una media di 2 su 3)

b) fare l’abbonamento sul bus, cosa che comporta un ritardo di partenza di circa 30-40 minuti minimo, ritardi al lavoro e perdita di eventuali coincidenze alla stazione di Vercelli

– lasciando stare tutto questo,

ogni anno Babbo Natale,  travestito in modo da non sapere mai chi è, ci regala (sempre all’ultimo momento e senza mai avvisarci in modo chiaro e trasparente, in modo da non poterci organizzare e renderci la vita frizzante e piena di sorprese) inopinate sospensioni del servizio.

Questo per gli anni passati (in cui ad esempio abbiamo ottenuto almeno il rimborso dei periodi non serviti).

ALLORA C’E’ ANCORA

Ieri invece abbiamo scoperto che Babbo Natale ne ha inventata un’altra; ha pensato bene di mantenere il servizio, ma interrompere le corse alle 15.00 (quindi l’ultima disponibile per rientrare ad Alessandria è alle 13.40) sulla base del fatto che nelle festività Natalizie il servizio viene effettuato in modalità ‘non scolastica’.

Questo nella lingua degli Elfi; tradotto in italiano vuol dire che ci saranno le corse per studenti che non ci sono (sono in vacanza), e non ci saranno le corse per i pendolari che devono lavorare e hanno pagato l’abbonamento, a meno di essere ospitati presso famiglie volenterose (tipo ‘anche tu adotta un pendolare’ per le feste’); difficilmente vissero tutti felici e contenti.

 

PROVIAMO CON LA VECCHINA

Mi auguro che almeno la Befana si metta una mano sul cuore e porti agli abbonati il rimborso del periodo in cui non c’è un servizio fruibile……. solleciterò gli sventurati compagni di viaggio a fare la procedura di richiesta, e vi terrò informati su come andrà a finire!
 
Dato il periodo in cui siamo tutti ovviamente più buoni, permettetemi di augurare a tutti gli sventurati e coraggiosi lettori un Buon Natale e un Felice 2016, e di aggiungere un mio particolare augurio personale a chi ha deciso queste variazioni senza minimamente porsi il problema delle conseguenze sulla vita di una ventina almeno di persone (e dei loro familiari).
Ringrazio invece tutti quelli che negli Enti e nelle Società si sono sempre adoperati nelle loro possibilità per aiutarci.
 
C’è qualcuno cui questa (orrenda) favola interessi? che ci sappia indicare come si possano tutelare i diritti di utenti paganti? che si possano semplicemente fare delle scelte valutando tutti gli aspetti e verificando cosa comprta effettuare variazioni?
ti aspettiamo sul bus alle 7,40, fronte stazione di Alessandria, noi siamo lì (quando il servizio sarà di nuovo utile, ovviamente, prima saremo a divertirci chiedendo passaggi in A26 ).

Cordiali saluti (quasi) a tutti, 

Valerio Marinucci Mobility Manager (ahimè) Università Piemonte Orientale

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