Autore Redazione
martedì
29 Dicembre 2015
14:24
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Cronaca - Acqui Terme

In tremila in marcia per difendere l’ospedale di Acqui Terme

In tremila in marcia per difendere l’ospedale di Acqui Terme

ACQUI TERME – Oltre tremila persone, secondo i conti fatti “a spanna” dal sindaco di Acqui Terme, Enrico Bertero, si sono radunate questo martedì mattina davanti all’ospedale “Mons. Galliano” per difendere la struttura dai tagli decisi dalla Regione. Sindaci, politici di vari schieramenti, associazioni e soprattutto tanti cittadini, hanno marciato fino al Comune di Acqui Terme per difendere “il diritto alla salute” degli acquesi. Questa mattina la città era avvolta nella nebbia e c’erano zero gradi – ha raccontato sindaco Enrico, Bertero – Quando mi sono alzato ho temuto che il freddo scoraggiasse la maggior parte della persone. Il territorio acquese, invece, ha partecipato in massa, oltre ogni aspettativa”.

Davanti all’ospedale, ha aggiunto ancora Bertero, il sindaco ha trovato tanti colleghi in fascia tricolore, 44 in tutto. “Non c’erano solo i sindaci dell’acquese, ma anche quelli dell’astigiano. Anche loro, come molti politici, hanno voluto partecipare a una manifestazione apartitica, nata per difendere il nostro ospedale”. Nel serpentone “praticamente senza fine” che si è snodato fino al Comune, il sindaco Bertero ha soprattutto trovato tanti cittadini, dai bambini agli anziani, che hanno camminato per un chilometro e mezzo per difendere il loro “diritto alla salute”. “Oggi, più che mai mi sono sentito davvero fiero di essere acquese. Fino ad oggi, il Direttore Generale dell’Asl Al, Gilberto Gentili e l’Assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, hanno completamente ignorato la richiesta di incontro sottoscritta da 34 sindaci dell’acquese ma ora, dopo questa manifestazione, dovranno ascoltarci” ha tuonato Bertero. “Insieme a Marco Cazzuli, sindaco di Visone e rappresentate di tutti i piccoli Comuni dell’acquese, ho ribadito l’impegno in difesa dell’ospedale. Non abbiamo intenzione di arrenderci di fronte a questi sicari che da Torino hanno deciso la morte dei servizi sanitari senza neppure interpellarci. Hanno ridotto Pediatria a 4 ore di ambulatorio e tolto Urologia senza minimante considerare le tante difficoltà degli anziani che dovranno raggiungere Alessandria, o addirittura Casale. A tutto questo si aggiunge il taglio di un medico al Pronto Soccorso e il destino che avevano già tracciato per Cardiologia, una chiusura “congelata” il 22 dicembre dopo una mia diffida. Il territorio questa mattina ha dimostrato di essere unito e compatto e di certo non ci fermeremo qui, perché quella che stiamo portando avanti è una battaglia per difendere la dignità dei cittadini acquesi”.

Foto tratta dalla pagina Facebook del sindaco di Acqui Terme, Enrico Bertero

 

Tatiana Gagliano

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