Autore Redazione
sabato
20 Febbraio 2016
04:12
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Cronaca - Acqui Terme

Discarica di Sezzadio: la Provincia dice sì e in Valle Bormida monta la protesta

Discarica di Sezzadio: la Provincia dice sì e in Valle Bormida monta la protesta

SEZZADIO – La Provincia di Alessandria ha autorizzato il progetto di discarica a Sezzadio, in località Cascina Borio, voluto dalla ditta Riccoboni, decisa a costruire un impianto per rifiuti non pericolosi. Questo provvedimento di Palazzo Ghilini ha già scatenato la protesta dei 28 sindaci dell’acquese e dei Comitati di Base della Valle Bormida, da anni in prima linea per difendere la falda acquifera. Proprio lo scorso settembre i cittadini diedero vita a una partecipata manifestazione, con la marcia proprio da Sezzadio a Cascina Borio. Ad allarmare la popolazione era stato il Consiglio di Stato che, a fine luglio, aveva respinto la richiesta di sospensiva della sentenza del Tar che, a sua volta, aveva annullato il no della Provincia di Alessandria alla richiesta della Riccoboni.

Oggi il giudizio positivo di compatibilità, fanno sapere da Palazzo Ghilini, è una diretta conseguenza della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale. Nel Decreto della Provincia, però, la ditta Riccoboni sarà vincolata a rispettare alcune condizioni: l’azienda dovrà realizzare e accollarsi i costi di una tangenziale intorno a Sezzadio utile a non far transitare i mezzi nell’abitato del paese. L’inizio dei lavori per la discarica sarà conseguente alla presentazione e approvazione del progetto per questa nuova arteria stradale. I mezzi del gruppo Riccoboni potranno effettuare al massimo 15 viaggi in un giorno, in media due all’ora. Per controllare il rispetto dei percorsi autorizzati, i veicoli saranno dotati di un sistema GPS. Da quando cominceranno i lavori della discarica il perimetro del cantiere dovrà essere deliminato da una serie di cipressi. La Riccoboni dovrà realizzare cinque pozzi utili al monitoraggio sia della falda superficiale che di quella profonda. Il decreto della Provincia ha una validità di cinque anni e i lavori dovranno iniziare entro i prossimi tre anni. 

Tutte questi obblighi, però, non convincono i 28 primi cittadini che in questi giorni si riuniranno per organizzare la protesta e eventuali iniziative. Anche i Comitati di Base promettono una “lotta durissima”. Nel prossimo futuro potrebbe essere organizzata una manifestazione di massa ad Alessandria. Nel frattempo la Valle Bormida si farà sentire nel presidio già programmato martedì alle 10, in via Galimberti, per protestare contro la richiesta della ditta Grassano di realizzare sulla falda acquifera uno stabilimento di recupero oli usati e di trattamento di acque industriali a Predosa. 

In un comunicato congiunto i Comitati di Base della Valle Bormida, il Comitato Sezzadio per l’Ambiente, Comitato Vivere a Predosa e Zenzel Visone parlano di una “insostenibile aggressione al territorio, frutto del collaudato connubio di interessi tra politica e multinazionali dei rifiuti. La misura è colma: questo spregio non sarà tollerato in alcun modo. Ci impegnamo da subito per far sì che i responsabili di questa ignobile decisione, a cominciare dalla presidente della Provincia, Rita Rossa, paghino il giusto prezzo in termini di consenso elettorale. Ci riserviamo inoltre la facoltà di resistere sul territorio in ogni modo, in ogni luogo, con ogni tipo di azione, a cominciare dal presidio di martedì alle 10, in via Galimberti.” 

 

 

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