Autore Redazione
mercoledì
31 Agosto 2016
03:45
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Cronaca

Terremoto: tornati i primi Vigili del Fuoco di Alessandria. “Pronti a dare una mano anche per la messa in sicurezza.”

Terremoto: tornati i primi Vigili del Fuoco di Alessandria. “Pronti a dare una mano anche per la messa in sicurezza.”

ALESSANDRIA – Domenica sera sono tornati a casa i primi tredici vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Alessandria partiti la settimana scorsa per le zone terremotate. Il personale ha operato al Centro Avanzato di Arquata del Tronto effettuando interventi di recupero delle persone vittime dei crolli e di assistenza alla popolazione per il recupero dei beni. “Ora sul posto si trovano altri tre nostri colleghi” ha precisato il vice comandante provinciale, Ciro Bolognese “si occuperanno della mappatura del territorio. Il nostro compito è dobbiamo fornire dati sullo stato di danneggiamento dei fabbricati, per fotografare zone maggiormente colpite. La settimana prossima scatteranno le verifiche effettuate dagli esperti, tecnici comunali, che censiranno i danni sui singoli alloggi.”

Entro dieci giorni scatterà poi la cosiddetta fase 2: la realizzazione di opere provvisionali a salvaguardia di fabbricati strategici o monumentali. E anche in questo particolare settore il Comando di Alessandria invierà altri uomini, vista la preparazione dei propri operatori già dimostrata nei precedenti eventi sismici e nelle recenti attività internazionali. “Su questo siamo un’eccellenza a livello nazionale. Abbiamo partecipato a missioni internazionali e siamo attrezzati per operazioni di messa in sicurezza fabbricati.”

Lo stesso ingegner Bolognese farà ritorno in quei luoghi straziati dal sisma: “Colpisce che in pochi secondi la vita di tante persone sia cambiata così. Soltanto chi lo vive da vicino lo può immaginare e avvertire un senso di impotenza. Noi, come soccorritori, lavoriamo per aiutare e dobbiamo essere il più freddi possibile. E le attestazioni di stima nei nostri confronti da parte degli abitanti sono state continue. Capitava di fare sopralluoghi in frazioni disabilitate di Arquata, e quando incontravamo qualcuno subito ci veniva ad abbracciare.

Ai microfoni di Radio Gold Bolognese ha anche analizzato le differenze e le analogie tra l’ultima tragedia e quella del 2009, a L’Aquila. “Come sette anni fa sono stati danneggiati fabbricati in pietra o realizzati con materiali poveri, ristrutturati negli anni ’60 o ’70 con tecniche che poi non si sono rivelate efficaci, ad esempio con l’uso di cordoli pesanti in cemento armato. A differenza del sisma in Abruzzo, però, in questo caso sono state colpite tante piccole frazioni arroccate, difficili da raggiungere con i mezzi di soccorso.”

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