Autore Redazione
domenica
20 Marzo 2016
23:00
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Cronaca - Alessandria

Nel 2015 la provincia ha perso 181 imprese

Nel 2015 la provincia ha perso 181 imprese

PROVINCIA – Nel 2015 in provincia di Alessandria sono nate 2395 nuove imprese e ne sono cessate 2576. Il saldo fra iscrizioni e cessazioni è pertanto negativo: -181 imprese, dato che porta a 44.432 lo stock di imprese registrate a fine dicembre 2015.

Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si concretizza in un tasso di crescita rispetto al 2014 di -0,40%, dato più negativo della media regionale (-0,11%).

“Società di persone e imprese individuali sono in sofferenza, e questo è probabilmente dovuto alle maggiori difficoltà incontrate  da queste tipologie di aziende  nel gestire le difficoltà della nuova economia post-crisi, a  fronte della struttura di queste imprese – ha commentato Gian Paolo Coscia, Presidente della Camera di Commercio di Alessandria – E’ in corso una  profonda trasformazione della  forma d’impresa, una corrente che  emerge poco ma continua costante nel tempo. Dobbiamo accettare la mutazione delle cose e dell’economia  globale, e prepararci, insieme alle nostre imprese, ad affrontare le nuove sfide con una veste rinnovata”.

Analisi per classe di natura giuridica

Dall’analisi per classe di natura giuridica  rispetto  al 2014  emerge una crescita  delle società di  capitali  (+2,41%)  e di “altre forme”  (+2,01%), a fronte di un calo delle società di persone (-0,99%) e delle imprese individuali (-1,10%).

Questi dati  vanno letti tenendo a mente che imprese individuali e società di persone rappresentano  insieme  l’80% delle imprese provinciali,  mentre le società di  capitali rappresentano  il 18%  e “altre forme” il 2% 

 

 

Dall’analisi dei dati per settore rispetto al 2014, emerge una negatività diffusa: agricoltura (-2,75%) e commercio (-2,38%) registrano i dati più negativi. Seguono industria (-1,87%), costruzioni (-1,76%), turismo (-1,49%),  altri servizi (-1,39%).
Netta crescita delle imprese non classificate (+38,34%), ma consideriamo la bassa incidenza dimensionale di  questo settore (rappresenta il 4% della totalità delle imprese, il gruppo meno consistente).

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