27 Maggio 2016
15:09
Proclama
Anticipato dai singoli “Instabile” ed “America”, “La mia migliore utopia” è il secondo album della band torinese dopo l’esordio omonimo del 2011. Il disco, che segna un nuovo corso del trio piemontese con una rinnovata immagine e veste grafica, è un omaggio alla cultura futurista del secolo scorso riletta in chiave moderna dalla band. Un concept che fin dal nome e dal titolo utilizza alcuni vocaboli classici del futurismo, dipinge un presente dove siamo interpreti anonimi di una vita che ci vuol far credere di essere un film, con l’illusione dell’America all’orizzonte, l’instabilità, la vanità, un ideale mondo utopico in attesa di un giorno del giudizio che lo farà partire. I Proclama interpretano il mondo odierno con semplicità e poesia grazie al loro pop rock con precisi riferimenti a U2 e primi Coldplay. I Proclama sono Giorgio Giardina (voce, chitarra ed autore delle canzoni), Orlando Barbuto (basso & cori), Elvis D’Elia (batteria, sequencer) ma non li vedrete più in volto visto che d’ora in poi si esibiranno con le nuove maschere ideate, insieme all’artwork del disco, dal visual designer Silvio Rondelli.