21 Aprile 2015
10:33
La Grissitalia di Alessandria nella bufera per una frode fiscale da 3,5 milioni
ALESSANDRIA – La Grissitalia srl di Valle San Bartolomeo, azienda leader nel campo della panificazione industriale con stabilimenti ad Albissola marina (SV), Mombercelli (AT), Prato sesia (NO), Oricola (AQ) è al centro di una complessa indagine della Guardia di Finanza per una frode fiscale da 3,5 milioni di euro.
L’operazione, scattata nelle prime ore di questo martedì mattina, ha impegnato una cinquantina di finanzieri di Savona che hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari nelle province di Savona, Alessandria, Asti, Novara, Vercelli, Bergamo e Massa Carrara, emesse dal Gip di Savona nell’ambito delle indagini coordinate dal sostituto procuratore Ubaldo Pelosi. I finanzieri hanno arrestato 10 persone, di cui 4 trattenute in carcere e 6 sottoposte agli arresti domiciliari, eseguito 18 perquisizioni in abitazioni private, uffici e stabilimenti e preventivamente sequestrato contanti e beni per un totale di circa 2,5 milioni di euro.
Coinvolti nell’indagine, oltre ai proprietari dell’azienda Cesare Teresio Dagna e i figli Massimo e Roberto, anche numerosi autotrasportatori pe due direttori di stabilimento. I reati addebitati agli indagati vanno dalla frode fiscale, all’emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, all’appropriazione indebita, alla frode in commercio.
In carcere sono finiti Massimo Dagna, 45 anni, presidente del consiglio d’amministrazione di Grissitalia, il 42enne Roberto Dagna, amministratore di Fin Sipaf s.p.a. – fiduciaria della famiglia Dagna, titolare del ramo d’azienda in affitto a Grissitalia, Graziano Brandino, 54 anni, direttore dello stabilimento di Albissola marina, Franco Aresca, 40 anni, direttore dello stabilimento di Prato Sesia.
Agli arresti domiciliari il capostipite della famiglia Dagna, il 70enne Cesare Dagna, azionista di maggioranza di Grissitalia, Guido Garitta, 75 anni, dipendente dello stabilimento Grissitalia di Albissola Marina e gli autotrsportatori Paolo Rubin, 56 anni, Stefano Gambaro di 46 anni, Diego Surace di 43 anni, Ronni Cavallo di 66 anni. Denunciati a piede libero altri 7 soggetti coinvolti, a vario titolo, nella vicenda.
L’indagine è nata dalla segnalazione di un istituto di credito su entrate ingenti e pari uscite di denaro dal conto di un autotrasportatore. Le fiamme gialle hanno accertato che l’impresa dell’autotrasportatore con un solo camion fatturava 17 mila euro al mese. Da qui, la Gdf ha quindi ricostruito il meccanismo messo in atto dalla società Grissitalia che sostanzialmente pagava con bonifico false fatture emesse dai camionisti che prelevavano la stessa somma in banca trattenendo il 20% e restituivano i contanti al direttore dello stabilimento Grissitalia il quale, a sua volta, rimandava il denaro alla famiglia Dagna.