Autore Redazione
mercoledì
6 Settembre 2017
05:10
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Politica - Acqui Terme - Ovada

Basta mese estivo senza treni: via alla raccolta firme dei pendolari

Il Comitato Trasporti Valli Orba e Stura vuole raggiungere almeno 1000 firme per scongiurare lo stop estivo dei treni sulla Acqui-Genova nella prossima estate del 2018.
Basta mese estivo senza treni: via alla raccolta firme dei pendolari

ACQUI TERME/OVADA – In occasione dell’ultima riunione del Comitato Trasporti Valli Orba e Stura nella Loggia di San Sebastiano di Ovada è stato deciso di avviare una raccolta firme, che verrà attivata tramite email, per scongiurare lo stop estivo dei treni della linea Acqui-Genova nella prossima estate del 2018.

La raccolta è subito partita col botto, con 40/50 adesioni durante la riunione del 4 settembre. Una scelta prematura, ma in linea con i tempi per consegnare una sostanziosa quantità di firme entro gennaio.

“Quando ci viene chiesto di discutere su alcuni argomenti, intendono solo informarci – ha spiegato il presidente dell’associazione, Fabio Ottonello – Per questo abbiamo scelto di giocare in anticipo”.

Chiunque può firmare grazie al diritto alla mobilità, per questo l’obiettivo del Comitato è di raggiungere almeno 1000 firme.

La chiusura estiva, come sottolineato da Ottonello, si verifica prettamente “per motivi economici, senza tenere conto dei pendolari. Come riferito da molti tecnici i lavori, nella maggioranza dei casi, vengono fatti con la linea aperta per evitare disagi.”

Tra i partecipanti alla riunione di mercoledì anche i due consiglieri regionali Ravetti e Ottria, il Senatore Mdp Fornaro e i sindaci di Ovada e Acqui Terme.

Durante la serata si è discusso molto della lettera “provocatoria” inviata alla Regione Liguria lamentando i disagi per le 5 settimane di stop dei treni. La risposta non ha però soddisfatto le richieste di pendolari e dei 27 Comuni, che si aspettavano “numeri e certezze”.

Durante la serata si è dato spazio alla questione di una possibile ‘class action’, uno speciale ricorso che permette ai pendolari di poter ottenere un risarcimento in denaro.
Al momento il Comitato non può presentare la proposta, non essendo un’Associazione riconosciuta e registrata.

“Sono ancora molte le questioni da chiarire, cerchiamo un legale per analizzare la situazione – ha spiegato Ottonello –  La class action permette ai pendolari di ottenere un risarcimento patrimoniale, ma l’obiettivo principale è avere una linea ottimale per tutti i 12 mesi”.

La linea, intanto, dopo cinque settimane di servizio con bus sostitutivi, è tornata alla normalità senza ritardi o sospensioni improvvise.

Foto tratta dal profilo Facebook del senatore Federico Fornaro. 

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