Autore Redazione
sabato
21 Ottobre 2017
05:00
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La Polizia Municipale tra nuove tecnologie e le nuove “regole Minniti”

Giornata di studio venerdì 20 ottobre per gli agenti della Polizia Municipale
La Polizia Municipale tra nuove tecnologie e le nuove “regole Minniti”

CASTELNUOVO SCRIVIA – Il ruolo e gli strumenti a disposizione della Polizia Locale per il controllo del territorio, anche alla luce delle recenti modifiche portate dalla legge Minniti. Sono stati questi alcuni dei temi affrontati dal Sulpm, il Sindacato unitario lavoratori polizia municipale, durante la giornata di studio  a Castelnuovo Scrivia organizzata dal segretario provinciale Ileana Pesavento con il patrocino del Comune.

Il controllo del territorio oggi “non può prescindere dalla tecnologia”, ha sottolineato nel suo intervento Ezio Bassani, Comandante della Polizia Municipale di Serravalle Scrivia. Gli occhi elettronici puntati sulla città sono un grande aiuto per chi si occupa di garantire e tutelare la sicurezza dei cittadini. Molte realtà, ha spiegato il consulente di sicurezza urbana Pietro Vacirca, ancora oggi possono però affidarsi solo ai primi sistemi analogici, “ormai a fine vita”. “Obsolete” sono anche le risoluzioni e i sensori dei successivi sistemi video Ip. Volendo essere “ottimisti”, per l’esperto solo la metà dei Comuni italiani dispone di moderne telecamere. Buttare i vecchi sistemi di video sorveglianza, e vanificare così anche i relativi investimenti pubblici, non è la comunque la soluzione, ha precisato. Dispositivi di conversione, infatti, potrebbero aiutare a svecchiare” le telecamere datate. Ovviamente il “must to have, ossia quello che proprio non dovrebbe mancare nelle città, anche in vista di sperati acquisti futuri, sono occhi elettronici di ultima generazione, capaci di leggere in tempo reale dati su revisione e copertura assicurativa delle vetture e, soprattutto, con un sistema operativo in grado di evolvere insieme ai progressi tecnologici. I “desiderata”, come sempre, devono però fare i conti con il portafoglio. Far  passare i moderni sistemi di videosorveglianza tra gli stretti vincoli di bilancio dei Comuni non è semplice.

La legge Minniti potrebbe dare una mano in questo senso. Il ritardo dei decreti attuativi rischia però di lasciare solo sulla carta i fondi 2017 per la videosorveglianza. “E comunque se sommiamo i finanziamenti previsti anche per il 2018 e il 2019 e li dividiamo prima per tutti i capoluoghi di provincia e poi tra le varie città non è che resta molto ai singoli Comuni” ha sottolineato Emiliano Bezzon, Comandante della Polizia Locale di Varese, tra qualche giorno ufficialmente alla guida della Polizia Municipale di Torino. Le nuove disposizioni, ha spiegato, hanno “una straordinaria portata” per quanto riguarda competenze di sindaci e polizie locali in materia di sicurezza urbana. Su alcuni dei provvedimenti, a partire dal Daspo Urbano, rimane però molto scetticismo perché una sanzione amministrativa nei confronti di una persona che, per definizione, non ha risorse o non intende pagare rischia di essere una pillola per curare tutti i mali con ben poca efficacia”. Per il Comandante Bezzon bisogna “smorzare l’entusiasmo” anche per le previste assunzioni di nuovi agenti di Polizia Locale. Senza neppure un euro da parte dello Stato, ancora una volta tutto dipenderà dalla disponibilità economica dei Comuni “che dovranno anche mettere in conto i costi per organizzare i concorsi”. La legge Minniti per il Comandante ha però diversi punti di forza “che sono negli articoli che non legge nessuno”. Le nuove disposizioni, infatti, “chiariscono la differenza tra sicurezza urbana e sicurezza e ordine pubblico”. Una distinzione che, forse, aiuterà a risolvere “la crisi di identità di alcuni agenti della Polizia Municipale” ha scherzato Bezzon. “La legge ha ben diviso le competenze tra noi, Carabinieri e Polizia ma anche sbilanciato il peso della sicurezza urbana sulle amministrazioni comunali. I maggiori poteri d’ordinanza dati ai sindaci coincidono anche con maggiori compiti della Polizia Municipale cui, ad esempio, rimane in capo la gestione della “movida” nelle città e il rispetto delle disposizioni sugli orari di chiusura dei locali. Dobbiamo quindi attrezzarci per affrontare queste nuove responsabilità perché  su questi problemi i cittadini verranno a chiedere conto ai sindaci e ai comandanti della Polizia Municipale”.

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