Autore Redazione
giovedì
15 Febbraio 2018
05:39
Condividi
Politica - Alessandria

No Tax Area: scontro minoranza-Giunta, con le elezioni sullo sfondo

Sui provvedimenti per il rilancio del piccolo commercio si è acceso un dibattito nell'ultima Commissione congiunta Sviluppo del Territorio e Affari Istituzionali, con la scadenza elettorale del 4 marzo evocata da entrambe le parti. Alla fine la maggioranza ha dato il via libera: stasera il consiglio comunale sarà chiamato a esprimersi.
No Tax Area: scontro minoranza-Giunta, con le elezioni sullo sfondo

ALESSANDRIA – Sul rilancio del commercio alessandrino si è consumato il dibattito tra la giunta e la minoranza, nell’ultima commissione congiunta Sviluppo del Territorio e Affari Istituzionali. In vista del consiglio comunale di questa sera, infatti, l’assessore al Commercio ha esposto i due provvedimenti shock per dare impulso all’economia locale, la cosiddetta no tax area per le riaperture di negozi sfitti o la nascita di nuove aziende. Partito Democratico e Movimento 5 Stelle hanno espresso le loro perplessità su alcuni punti del regolamento, invocando più tempo prima del sì definitivo. La maggioranza ha però dato il via libera, con l’astensione delle opposizioni.

Il 4 marzo è alle porte e proprio le imminenti elezioni politiche sono state evocate da entrambe le parti come pretesto per confermare la propria posizione. “Si tratta di due regolamenti in contraddizione su alcuni punti” ha sottolineato il consigliere del Partito Democratico Rita Rossaè un primo passo per il sostegno al commercio ma sarebbe utile una analisi con l’assessore al Bilancio e le associazioni di categoria. Il problema della maggior parte del piccolo commercio, inoltre, è l’eccessivo costo degli affitti e in questo caso si parla di negozi di proprietà. Vorremmo avere più tempo, anche solo una settimana, a meno che non ci sia una urgenza legata alle elezioni politiche. Perché sono state presentate in Commissione solo 24 ore prima del Consiglio? L’impressione è che ci sia scarsa trasparenza, i regolamenti devono essere chiari, senza le dovute specifiche si aprono dei margini di discrezionalità, dei dubbi interpretativi e la sensazione è che sarebbe poco ampia la platea di piccoli imprenditori che potrebbe beneficiare di queste agevolazioni. Sarebbero esclusi quei commercianti che stanno resistendo eroicamente alla crisi.”

“I regolamenti sono lineari” ha ribattuto Giampaolo Lumi, consigliere di maggioranza della Lega Nord “qui si vuole ingarbugliare il discorso per far perdere tempo. Il centrodestra vuole risollevare il commercio alessandrino, vuole uscire dal baratro.”

“Sarebbe stato meglio un margine di manovra maggiore da parte delle Commissioni” hanno sottolineato invece i consiglieri del Movimento 5 Stelle Michelangelo Serra e Francesco Gentiluomoappena 10 mila euro per il rimborso è un pessimo punto di partenza. In un ipotetico business plan questo bonus non potrebbe essere conteggiato. E poi il tempo di almeno tre mesi di un negozio sfitto è troppo poco: si rischia che un luogo venga lasciato vuoto apposta. E poi c’è il problema affitti: già sono alti e con questi bonus i proprietari non sarebbero certo incentivati ad abbassarli. E il limite di 2500 metri quadrati di attività è troppo alto, si rischia di penalizzare le piccole realtà. A nostro avviso sarebbe stato meglio inserire il bonus non sulle tasse ma sugli oneri che un commerciante deve pagare subito, all’inizio della propria attività, nel suo momento più difficile.

“Mettiamoci d’accordo con le obiezioni” ha ribattuto l’assessore al Commercio, esponente della Lega Nordsi dice che ci sono pochi soldi e si rischia di non rimborsare tutti e allo stesso tempo che i contributi dovrebbero coinvolgere più realtà. Le elezioni politiche? Anche da parte nostra potremmo dire che sono usate dalla minoranza come pretesto per rallentare i tempi. Da sei mesi stiamo lavorando a questi regolamenti, sono pronti da parecchio tempo. Li abbiamo presentati ora perché in precedenza sono state affrontate le modifiche al regolamento di polizia urbana. Le normative europee, purtroppo, non ci consentono di erogare un contributo a tutti. Si tratta di misure emergenziali, valide per i prossimi tre anni. Il nostro impegno di spesa parte da 10 mila euro ma c’è la volontà di aumentare la cifra. L’amministrazione si impegna a rimborsare il 100% dei tributi a tutti quei piccoli esercenti che rientreranno nelle agevolazioni ma non lo possiamo garantire a priori se non sappiamo in quanti aderiranno.”

“Abbiamo posto un problema di metodo e di merito” ha aggiunto il consigliere Pd Giorgio Abonante “ma siamo curiosi dei risultati di questi provvedimenti e in aula non faremo ostruzionismo. Ci asterremo. Il nostro ruolo è cercare di perfezionare gli atti, non lo facciamo per un pregiudizio. Nel recente passato, infatti, già i regolamenti sull’emergenza abitativa e sulla polizia urbana hanno presentato dei problemi. Certo, sarebbe stato meglio concentrare queste misure su zone specifiche della città, magari già quelle coinvolte dai finanziamenti Por Fesr e del Bando Periferie. E anche sul possibile rincaro degli affitti convengo che il rischio c’è. Si potrebbero inserire questi provvedimenti in un bando territoriale che coinvolga anche i proprietari immobiliari agevolando così il calo del costo delle locazioni.”

“Accolgo il suggerimento del consigliere Abonante” ha sottolineato ancora l’assessore al Commercio “ricordo che questi provvedimenti sono stati già concordati con le associazioni di categoria e posti all’attenzione del tavolo permanente sul commercio cittadino. Concordo col consigliere Abonante sulla questione affitti: elaboreremo delle contromisure.”

Condividi