Autore Redazione
venerdì
23 Marzo 2018
01:34
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Politica - Alessandria

Non una di meno sabato in centro per far emergere il suolo delle donne

In Piazzetta della Lega, sabato, anche un banchetto informativo per chiedere uno spazio pubblico che dia vita alla Casa delle Donne.
Non una di meno sabato in centro per far emergere il suolo delle donne

ALESSANDRIA – Dare la giusta visibilità alle donne anche attraverso la toponomastica. Nel pomeriggio di sabato 24 marzo il movimento “Non una di Meno” si muoverà nel centro di Alessandria per cambiare simbolicamente i nomi delle vie cittadine, assegnando nomi di donne che si sono distinte in vari settori. La speranza è che i cartelli provvisori possano diventare targhe di pietra.

“Troppo spesso le donne sono state cancellate dalla memoria, e quindi dalla storia“. A scriverlo era Doris Lessing, parole concrete e attuali, anche quando ci si ferma a osservare i nomi dei luoghi, strade, vie, piazze, assegnate all’interno delle città. E Alessandria non si distingue visto che, come testimonia la ricerca del gruppo “Toponomastica Femminile” (attivo da anni su tutto il territorio italiano per mappare la situazione ed evidenziare il divario di genere), a fronte di quasi 360 vie e piazze dedicate a figure maschili nella nostra città, quelle dedicate alle donne sono meno di 30, tra cui si annoverano per lo più sante, martiri, religiose e principesse.

Ciò che non viene ricordato è come se non fosse mai esistito. Assegnare a una via o a una piazza un toponimo serve per ricordare avvenimenti o persone, è un vero e proprio elemento del processo di costruzione della memoria collettiva. Ed è indicativa la disparità di genere presente anche sotto questo aspetto della nostra cultura.

L’iniziativa relativa alla toponomastica sarà un modo per riappropriarci della memoria collettiva e riprenderci, anche simbolicamente, gli spazi urbani. Ci siamo avvicinate ad essa con un lungo lavoro di ricerca, durante il quale abbiamo scoperto o ritrovato figure di donne rimaste del tutto in ombra o relegate a comparse, quando non dimenticate. Ignorate o dimenticate perché scomode, perché “scandalose”, perché precorrevano i tempi in cui vivevano, o perché rimaste nell’ombra di celebri figure maschili, relegate al ruolo di “moglie di”, quando invece avrebbero avuto il pieno diritto di emergere e di entrare nella storia. Esempi femminili di grandissimo spessore quasi del tutto invisibili nel nostro territorio. Donne combattenti, attiviste, intellettuali, scienziate, giornaliste, politiche, i nomi sono arrivati come una marea e ci hanno confermato, ancora una volta quanto il patriarcato abbia influito ed influisca anche e soprattutto sulla memoria.

Nella stessa giornata, dalle 16, in Piazzetta della Lega, un banchetto informativo raccoglierà firme per chiedere uno spazio pubblico che dia vita alla Casa delle Donne.

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