Autore Redazione
venerdì
15 Novembre 2013
00:00
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Politica - Alessandria

Il sindaco affronta i grillini e cerca il dialogo

Il sindaco affronta i grillini e cerca il dialogo

Non è sfuggita al confronto e ha affrontato anche gli ‘infiniti motivi per essere sfiduciata’ come ha spiegato Angelo Malerba, presidente del Movimento 5 stelle in consiglio comunale ad Alessandria. Rita Rossa ha ascoltato il popolo dei grillini e ha provato a instaurare un dialogo per spiegare la situazione del capoluogo. Il primo cittadino non ha accorciato la distanza tra chi ormai crede poco nella politica tradizionale e chi gestisce Palazzo Rosso, ma ha tentato comunque di imbastire un percorso di confronto ‘partecipato’. Il meet up organizzato ad Alessandria dal Movimento, d’altronde, ha sfornato una lunga serie di dubbi sulla gestione della città. Il dibattito, pur ‘castrato dalle regole’, come sottolineato  dal’assessore Matteo Ferraris, ha elencato i problemi della città, ‘frutto delle responsabilità dell’amministrazione’. Secondo i grillini la stasi della giunta, l’attenzione riservata alle partecipate senza una pari considerazione per tutte le altre categorie e tutti gli altri lavoratori, la polemica della discarica a Spinetta, sono alcuni degli aspetti più delicati e ricorrenti alla base della situazione drammatica patita dalla città. Fin qui però nulla di nuovo rispetto alle questioni già emerse nei dibattiti politici, anche perché, forse, l’elemento più rilevante è arrivato dalla platea eterogenea presente all’ex Taglieria del Pelo, sede dell’incontro.

Tra il pubblico c’era Gianni, l’operaio perplesso per l’operato del sindaco: “Rita Rossa non mi ha convinto. Non è stata chiesta una nostra opinione. Io devo sapere cosa vuole questa giunta, per esempio, nel settore dei trasporti. Lo devo sapere per evitare che queste partecipate non siano dei carrozzoni elettorali. Assistiamo a una totale assenza di un progetto. Io dalla giunta, sul ponte Meier, ho sentito solo tanti dubbi a fronte però di una risposta laconica: ‘noi lo facciamo lo stesso‘”. Dall’operaio si passa al piccolo imprenditore indignato: Antonio. Una volta proprietario di tre negozi adesso può gestirne uno solo per le difficoltà economiche. Lui si scaglia sui ‘cinesi’: “ci stanno invadendo. Non capisco come vengano date queste autorizzazioni ai cinesi“. 
In mezzo a questi problemi anche quelli di una giovane mamma, Federica, sfrattata, con un marito che lavora a tempo determinato ed è costretto a impieghi a singhiozzo: “non sono soddisfatta delle risposte avute dal Comune. Ho cominciato a chiedere aiuto con dignità. Mi sono rivolta al Cissaca e loro hanno opposto i mille problemi di tante persone. Mi hanno detto di andare alla Caritas. Lì, dopo una lunghissima coda, ho ricevuto una borsa con la spesa. Vorrei sapere cosa intende fare l’amminisrazione nei confronti delle famiglie. Io ho uno sfratto e non voglio finire in mezzo alla strada con mio figlio. Vorrei una risposta al mio problema. Insomma, l’assenza di un dialogo, di una risposta e di un conforto è stato uno degli aspetti più evidente negli interventi dei cittadini, portatori di problemi, individuali e non.

Insieme alla posizione del popolo del Movimento anche le accuse ‘politiche’ di Simone Lumina, scoraggiato dall’immobilismo dell’amministrazione e dall’incapacità di portare avanti una misura condivisa oltre un anno prima: ‘la revisione degli studi di settore’. “Sarebbe bastato quello per dimostrare attenzione ai commercianti e ai loro dipendenti, questo anche a fronte di una situazione di enorme difficoltà che non può essere esaurita nella soluzione unicamente delle vicende collegate alle partecipate, pur importanti. Ieri sono venute da me due persone per dirmi che dovranno stare a casa, senza lavoro perché la catena per cui lavorano ha chiuso. Di queste persone nessuno parlerà”. Agguerrite anche le posizioni dei conisglieri del Movimento, Angelo Malerba e Domenico Di Filippo, delusi dalla gestione di Alessandria da parte di sindaco e giunta e inferociti con i dirigenti “concausa”, questi ultimi “del dissesto”. Le accuse dei consiglieri si sono concentrate sui timori per la discarica di Spinetta, per la situazione del commercio, per le recenti vicende nelle mense scolastiche con le polemiche per il piatto unico. Un’impennata di problemi, secondo il Movimento, che dovrebbe portare il sindaco di Alessandria a dimettersi per far arrivare un commissario: “non sarebbe certo uno spauracchio, tanto, peggio di così – ha dichiarato Malerba“. Il sindaco, Rita Rossa, ha tentato di rispondere a buona parte delle domande e ha provato a descrivere la terribile situazione del capoluogo. Ha ribadito la volontà di trovare una soluzione ai vari problemi della città e “sullo spauracchio del commissario” ha detto chiaramente: un’ipotesi di questo tipo sarebbe “solo peggio anche in un tempo limitato di 5 mesi (questo è il tempo di durata in carica come spiegato da Mauro Traverso). “Non mi dimetto perché il commissario farebbe peggio“. Tra le tante repliche alle varie domande un errore ricosnociuto dal sindaco: “la giunta ha un problema di comunicazione“. Ed è la mancanza di comunicazione e di confronto con la città, aspetto necessario alla comprensione delle vere emergenze di Alessandria, l’aspetto sollevato da molte considerazioni emerse nella serata di ieri.

Intanto la mozione di sfiducia resta e il sindaco va avanti. Cosa sia cambiato nei rapporti tra il popolo dei grillini e il sindaco, e viceversa, sarà il tempo a dirlo.

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