Autore Redazione
giovedì
2 Gennaio 2014
00:00
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Politica - Alessandria

Sfratti e Milleproroghe: ?ennesimo provvedimento tampone che non risolve il problema?

Sfratti e Milleproroghe: ?ennesimo provvedimento tampone che non risolve il problema?

Il decreto Milleproroghe ha congelato fino a giugno 2014 gli sfratti abitativi per finita locazione. Lo stop di sei mesi, non riguarderà però tutti i cittadini a rischio sfratto, ma solo gli inquilini con meno di 21.000 euro di reddito familiare, residenti nei comuni capoluoghi di provincia, nei comuni limitrofi con oltre 10.000 abitanti e nei comuni ad alta tensione abitativa. Incluse anche le famiglie con anziani, malati terminali o portatori di handicap (con invalidità superiore al 66%) a carico. Così come scritta, però, la norma secondo le stime del Sole 24 ore, riguarderà un nucleo ristretto di circa 1000 inquilini. Rispetto a un anno fa, quando a beneficiare del decreto erano stati 1300 cittadini, il Governo ha infatti abbassato il reddito minimo per rientrare nella proroga (lo scorso anno pari a 27 mila euro). Il provvedimento, inoltre, esclude gli inquilini morosi e quindi non permette di arrivare al vero cuore del problema. Il 90% degli sfratti totali è infatti proprio quello per morosità. Il decreto Milleproroghe, ha commentato Bruno Pasero del Sunia, il sindacato degli inquilini della Cgil, ancora una volta avrebbe dato una risposta parziale e non soddisfacente all’emergenza abitativa che vive il Paese. “Per l’ennesima volta si fa ricorso a un provvedimento tampone. Il Milleproroghe conferma l’assenza di serie politiche abitative in Italia. Per decenni si è pensato all’Italia come Paese ‘dell’alloggio di proprietà’ senza dare minimamente peso a quel 20% di appartamenti dati in locazione”. Un errore nell’errore, secondo Bruno Pasero, non considerare neppure i mutui attivi sul restante 80% delle case in Italia. “Oggi la maggior parte dei cittadini non ce la fa più a onorare le rate e sempre più appartamenti vengono quindi pignorati e venduti all’asta, sommando emergenza all’emergenza”. L’emergenza abitativa è allarmante anche a livello provinciale. Gli sfratti per morosità incolpevole, ha ricordato Pasero, hanno ancora una volta raggiunto il migliaio. “In base ai dati trasmessi dall’Atc (agenzia Territoriale per la casa) continuano anche ad aumentare i casi di occupazioni abusive, oggi intorno al centinaio di casi”. Per agire in maniera più incisiva sul problema dell’emergenza abitativa in Italia, lo Stato, secondo Pasero, dovrebbe innanzitutto procedere a un serio censimento degli immobili di proprietà e utilizzare gli alloggi sfitti per cominciare a dare risposte alle famiglie in difficoltà . “Una maggiore disponibilità di appartamenti permetterebbe anche di contenere il fenomeno delle occupazioni abusive”. Anche i Comuni , ha aggiunto il sindacalista della Cgil, dovrebbero però fare un accurato censimento degli immobili sfitti. “Servirebbe una mappatura del territorio più precisa per favorire la locazione di questi abitazioni”. Anche a livello locale , ha concluso Bruno Pasero, servirebbe “una visione d’insieme”. “Ed è proprio quello che avremmo voluto dal tavolo prefettizio chiesto a giugno. Creare una sorta di osservatorio del problema in provincia per capire quali soluzioni adottare per evitare di veder peggiorare la situazione. Purtroppo, però, ad oggi non abbiamo avuto ancora alcuna risposta. Un silenzio che lascia l’amaro in bocca, perchè dalla scorsa estate la situazione non è certo migliorata”.

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