Autore Redazione
mercoledì
13 Giugno 2018
05:00
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In Piemonte nuova legge vieta caccia le domeniche di settembre

Dopo 20 sedute in Commissione e 15 in Aula, è arrivato l’ok al nuovo testo sull’attività venatoria in Piemonte
In Piemonte nuova legge vieta caccia le domeniche di settembre

PIEMONTE – La Regione Piemonte ha approvato a maggioranza la nuova legge sulla caccia. La principale novità riguarda il divieto di caccia nelle domeniche di settembre, primo mese del calendario venatorio. La proposta, avanzata inizialmente da alcuni consiglieri regionali di Pd, Artocoli 1 e Sel è stata oggetto di una delicata mediazione all’interno della maggioranza che ha portato a uno specifico emendamento, poi non votato da Scelta di rete civica.

Il nuovo testo in materia venatoria ha inoltre inserito 15 nuove specie non cacciabili (fischione, canapiglia, mestolone, codone, marzaiola, folaga, porciglione, frullino, pavoncella, combattente, moriglione, allodola, merlo, pernice bianca, lepre variabile), aggiunto l’obbligo di una prova di tiro per le caccia di selezione e aumentato la superficie venatoria minima degli ambiti territoriali di caccia e dei comprensori alpini.

Il divieto di caccia durante le domeniche di settembre è stata definito dal Movimento 5 Stelle “un tiepido compromesso rispetto alla richiesta di vietare l’attività venatoria tutte le domeniche dell’anno. Contrario al nuovo testo anche Mns, che considera la legge regionale “incostituzionale” perché, superando la potestà dello Stato, allunga la lista delle specie non cacciabili. Bocciatura anche da Fdi, Lega Nord e Forza Italia. Secondo i consiglieri regionali d’opposizione, infatti, il testo “dal sapore puramente ideologico” guarderebbe ai cacciatori come “problema” piuttosto che “risorsa per il territorio”.

Dopo gli anni di “vuoto normativo” per Articolo1 e Sel, invece, è stato “giusto” arrivare alla nuova legge, che avrebbe potuto ridurre ancora di più le specie cacciabili e il calendario ma che comunque pone “regole chiare soprattutto per quanto riguarda gestione degli Atc e Ca”. 

Scelta di rete civica, ribadito “il valore sociale e ambientale” della caccia, ha apprezzato “la trasparenza” della legge soprattutto nella gestione delle risorse pubbliche utilizzate nel sistema della governance venatoria piemontese. Voto favorevole, poi, del Pd che ha definito la nuova legge “equilibrata” e “fluida ed efficace” in tutti e 23 gli emendamenti.

“Le mie congratulazioni e il mio ringraziamento all’assessore Giorgio Ferrero e a tutti coloro che hanno collaborato”, ha quindi commentato il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino,  “a cominciare dalla maggioranza – che ha avuto un forte ruolo propositivo – per dare finalmente al Piemonte una regolamentazione dell’attività venatoria, senza alcun intento punitivo verso i cacciatori e nel pieno rispetto della tutela dell’ambiente e di tutti i cittadini”.

Per l’assessore regionale alla caccia Giorgio Ferrero “la nuova legge è innovativa, perché coniuga la tutela della fauna con l’attività venatoria, aggiornandola ai nuovi scenari che si sono determinati con il proliferare della fauna selvatica dannosa non solo alle coltivazioni, ma anche alla incolumità dei cittadini, penso ai cinghiali e ai caprioli.

“Se da una parte crescono le specie protette e si fa una particolare attenzione a specie come la tipica fauna alpina, dall’altra, su autorizzazione delle Province o della Città metropolitana, i proprietari dei fondi in possesso di licenza di caccia potranno intervenire sui loro terreni per tutelare le colture. La scelta della maggioranza di vietare la caccia nelle domeniche di settembre, una proposta innovativa a livello italiano, da un lato permetterà ai cittadini di frequentare con meno paure boschi e prati, dall’altro garantisce comunque ai cacciatori la possibilità di esercitare l’attività venatoria”.

Questa legge non fa scelte pro o contro la caccia – ha puntualizzato Ferrero – ma tenta di dare risposte ai problemi che le nuove sensibilità e la proliferazione incontrollata di alcune specie sta ponendo ai cittadini e ai territori piemontesi”.

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