Autore Redazione
giovedì
16 Gennaio 2014
00:00
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Politica - Alessandria

Piatto unico: l’amministrazione conferma la sperimentazione. ‘Ai bambini piace quasi ogni settimana’

Piatto unico: l’amministrazione conferma la sperimentazione. ‘Ai bambini piace quasi ogni settimana’

Avanti col piatto unico nelle mense scolastiche di Alessandria, una volta la settimana. Questa la linea d’azione dell’amministrazione comunale, annunciata questo mercoledì durante la Commissione Cultura e Istruzione. L’assessore al Sistema Educativo Maria Teresa Gotta aveva in realtà proposto due giorni a settimana ma alla fine ha prevalso la proposta del Comitato Mensa. Proprio il monitoraggio di questa organizzazione cittadina, partito a metà novembre, ha sintetizzato il parere del piatto unico da parte dei bambini: gli studenti gradiscono le penne col sugo ricco e gli agnolotti, meno apprezzati, invece, i bocconcini di pollo con riso e verdure. “Ma con una presentazione differente del piatto la situazione potrebbe cambiare” ha sottolineato il presidente del Comitato Mensa, Mauro Goglino. Tra i progetti in cantiere un percorso di educazione alimentare per gli alunni, insegnanti e genitori e, ha sottolineato ancora Goglino, il “ripristino ove possibile anche gli orti all’interno delle scuole per una maggiore sensibilizzazione dei più piccoli rispetto alle verdure.” Determinante, in questo senso, il protocollo di intesta firmato proprio lunedì scorso.
“Il momento del pasto è educativo a tutti gli effetti ed è evidente quanto il troppo cibo sprecato perché non gradito rappresenti un problema etico” ha ricordato Maria Teresa Gotta. E anche su questo si è espressa la dottoressa Tocci, responsabile Igiene e Nutrizione dell’Asl che ha supervisionato la distribuzione dei pasti nelle mense: “sappiamo che le verdure non piacciono ai bambini ma occorre cercare di far loro mangiare cibi nutrienti.”
Tra gli interventi “tecnici” anche quello di Mauro Brescia, direttore di Aristor Alessandria. “Diversi giorni al mese, nei 4mila pasti che al giorno garantiamo alle scuole del territorio, ricorriamo a riso, frutta e pomodori biologici, altri a chilometro zero come il latte della Centrale e il prosciutto di un’azienda della provincia.”
Non sono mancate le critiche quando a prendere la parola sono stati i consiglieri Malerba, Locci e Sarti. Il rappresentante del Movimento 5 Stelle ha rimarcato come, sul servizio mensa, la sua richiesta di convocare un consiglio comunale aperto non sia stata considerata: “dalla protesta di alcuni genitori che lo scorso 14 novembre si erano detti contrari al piatto unico sono passati due mesi. L’amministrazione avrebbe dovuto interagire di più con la cittadinanza. Il cibo alternativo al piatto unico tra l’altro, è a nostro avviso scarso. ”
Le famiglie avrebbero dovuto essere avvisate prima” ha rimarcato Emanuele Locci, di Fratelli d’Italia “lo scorso agosto io avevo presentato un’interrogazione a questo proposito e mi era stato risposto che il piatto unico non sarebbe stato adottato. A settembre ho chiesto una copia del contratto di servizio Comune-Aristor e ancora non sono stato accontentato. Ricordo che, tra l’altro, l’autorità di vigilanza sugli appalti pubblici ha avviato un’inchiesta.”
Ammettiamo il vero perché dell’introduzione del piatto unico” ha dichiarato Roberto Sarti, della Lega Nord “per risparmiare sui costi. Però si rischia di ridurre la qualità. E poi se vogliamo che il pasto sia un momento educativo si dovrebbero rispettare le tradizioni, cioè offrire due portate più il contorno. Il piatto unico potrebbe creare inappetenza.”
“Quest’estate la decisione non era stata ancora presa” ha dichiarato Maria Teresa Gotta a Radio Gold News “Ho parlato prima con nutrizionisti e pediatri per proporre il piatto unico a partire dal menù invernale. Probabilmente ho sottovalutato l’apprensione delle famiglie. Io avevo suggerito due giorni a settimana per avere anche più possibilità di vedere il gradimento. Nella nostra cultura ci sono moltissimi piatti unici.”
All’inizio della seduta la Commissione è stata interrotta dalla protesta di una decina di cuoche degli asili nido, assunte da Costruire Insieme, ma senza lavoro dallo scorso luglio quando è scaduto il contratto. “Ci devono ridare il posto di lavoro” ha dichiarato a Radio Gold News Silvia Indelicato “Il posto è nostro. Siamo convinti che Aristor non debba sostituirsi nelle mense degli asili nido. Purtroppo non ci hanno dato la parola per poter chiedere come mangiano oggi negli asili nido. Con noi i bambini mangiavano tutto, anche le verdure”.

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